Roma, 24 giu 2022 – La Cassazione ha condannato un sottufficiale di stanza a Belluno, a un anno e tre mesi di reclusione militare per il reato di diffamazione continuata ai danni del capitano K.A.B, di padre marocchino, con l’aggravante «dell’avere commesso il fatto per finalità di discriminazione, di odio etnico, nazionale e razziale».
Viene confermata la sentenza della Corte militare d’Appello di Roma, che nel gennaio 2021 aveva stabilito la stessa condanna nei confronti di C.L.M, 47enne sergente maggiore, effettivo al Settimo Reggimento Alpini. L’unica concessione fatta dalla Suprema Corte, riguarda la possibilità che ora i giudici possano rivalutare l’opportunità di concedergli la sospensione condizionale della pena.
L’ufficiale ha frequentato l’accademia di Modena ed è stato destinato a Belluno, ha svolto anche varie missioni all’estero, soprattutto in Afghanistan dove veniva utilizzato come uomo di contatto con la popolazione locale.