
Inviterei comunque a coloro che si lasciano andare a simili infelici esternazioni a venire a bordo di una nave della Marina Militare o di una Motovedetta della Guardia Costiera con mare 7 di notte a 200 miglia dalla costa e con più di 180 migranti e condividere quelle situazioni limite. Ed io posso testimoniare personalmente durante i servizi in porto, circa l’umanità di colleghi e associazioni di volontariato. Il caso può essere l’occasione per farsi una domanda su tutte…, forse retorica, che da anni sì fanno i marinai.
“Perché i migranti africani, spendono soldi, abbandonano la loro terra e i loro cari per rischiare la vita e non si godono le bellezze dei luoghi da cui vengono e non vivono delle ricchezze e risorse delle loro nazioni?”.
ANTONELLO CIAVARELLI – DELEGATO DEL COCER MARINA – GUARDIA COSTIERA