Roma, 12 apr 2023 – Non solo un carabiniere non deve acquistare o consumare sostanze stupefacenti, ma non può neppure ignorare l’assunzione di droghe da parte di persone con cui si trova in un momento privato di relax.
È il principio stabilito dal Tar nella sentenza con cui è stato respinto il ricorso di un sottufficiale in servizio nella Compagnia carabinieri Setaf di stanza a Camp Darby.
Il verdetto conferma la consegna di rigore di tre giorni inflitti dal comando generale dell’Arma. Contro il provvedimento disciplinare il militare aveva fatto ricorso, ma il Tribunale amministrativo regionale lo ha respinto.
La storia inizia con un controllo di routine per ragioni di servizio. Il carabiniere risulta positivo ai “cannabinoidi” e subisce un procedimento disciplinare «per consumo di sostanza stupefacente e connesso sospetto di frequentazione di ambienti malavitosi».
Nel corso del confronto il carabiniere riesce a convincere chi indaga che la positività alla cannabis non era dovuta a una consumazione diretta, ma solo per «inalazione passiva involontaria».