Roma, 15 apr 2023 – GLI STATALI SEMPRE DA SACRIFICARE? Nessun favore da nessuno, ma cio’ che ogni tanto arriva sono da sempre solo briciole e ben sudate soprattutto da chi ci lavora. La nostra storia lavorativa ci ha insegnato tante cose, non ultima quella dei pessimi rinnovi contrattuali, che dovrebbero essere utili a recuperare il costo della vita e ridare dignita’ al lavoratore. Oggi come nel 2010? Dove si bloccarono per 8 anni i contratti? Speriamo di no! Ma per ora il governo dice di essere senza risorse.
Ma gli va ricordato che il contratto e’ gia’ scaduto dal 1° gennaio 2022 e che nel recente passato abbiamo gia’ perso – senza recuperarli – tre contratti di lavoro mai riconosciuti e mai ripagati.
Segue intervento pubblicato sul portale web di fanpage.it
Il governo Meloni blocca gli aumenti di stipendio per i dipendenti pubblici nel Def.
Nel triennio dal 2022 al 2024, non ci saranno soldi per rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici, e quindi per adattare gli stipendi al costo della vita. Lo prevede il Documento di economia e finanza che il governo Meloni ha approvato. All’attacco Pd e Cgil: “Inaccettabile, si mortificano i lavoratori”
Gli stipendi dei dipendenti statali resteranno fermi, senza aumenti, neanche per rientrare dell’aumento dei prezzi causato dall’inflazione. Almeno, questo è quanto ha previsto il governo Meloni, che nel suo primo Documento di economia e finanza non ha inserito risorse per il rinnovo dei contratti pubblici nel triennio dal 2022 al 2024.
“Non ci sono risorse e secondo il ministro (della Pubblica amministrazione, ndr) Zangrillo al momento ‘non è possibile dare una indicazione precisa’”, ha lamentato Stefania Bonaldi, responsabile della Pa nella nuova segreteria del Pd. L’ARTICOLO COMPLETO CONTINUA QUI >>>
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Perchè pensate forse che nel privato sia diverso ?
I miserrimi rinnovi contrattuali fatti fino ad ora sono di fatto delle mancette da 10-20 euro netti al mese.
E chidere aumenti, sopratutto quando si ha a che fare con aziende da 15-20 dipendenti, è del tutto inutile, perchè la risposta è rigorosamente “no”.