Comunicazione ai sensi dell’art. 18 bis della Legge 7/08/1990 nr. 241

Roma, 7 ago 2023 – QUESTA LA LETTERA INVIATA DA UNARMA AI COMANDI SUPERIORI.

AL MINISTERO DELLA DIFESA
Ufficio di Gabinetto
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Ufficio Relazioni Sindacali e Rappresentanza Militare
crm36736@pec.carabinieri.it
ROMA
AL COMANDO INTERREGIONALE VITTORIO VENETO
Al Comandante Interregionale
tpd40862@pec.carabinieri.it
PADOVA
AL COMANDO LEGIONE CARABINIERI VENETO
PADOVA


Qualche settimana fa questa Segreteria Regionale aveva ricevuto numerose segnalazioni riguardante il mancato funzionamento del sistema di condizionamento in alcune Caserme della Provincia di Venezia, Vicenza e Verona.

In particolare, la problematica era stata segnalata presso il Comando Stazione di Mestre, il Comando Stazione di San Giovanni in Lupatoto e il Comando Stazione Carabinieri di Nove dove erano state registrate all’interno degli uffici temperature elevate che in alcuni casi avevano raggiunto anche picchi di 30-32 gradi (Come comprovato dalle foto dei termometri in nostro possesso).

Quanto sopra, sembra essersi risolto solo nei Comandi di Mestre e San Giovanni in Lupatoto, che dopo le nostre segnalazioni riportate al Comandante Provinciale di Venezia e il Capo Ufficio RSPP del Comando Legione Veneto, i quali ringraziamo per la loro tempestività, sono intervenuti risolvendo almeno per il momento il disagio riscontrato dai nostri iscritti e no.

Non si può dire lo stesso per quanto riguarda il Comando Stazione di Nove, nel Provinciale Carabinieri di Vicenza, dove la problematica non è ancora stata risolta, tanto che a causa dell’inefficienza dell’impianto condizionamento ormai datato e non perfettamente funzionante, forse anche a causa della mancata MANUTEZIONE (allo stato attuale impossibile da fare proprio per l’impianto datato), all’interno degli uffici sono state registrate anche temperature di circa 28-30 gradi, nonché situazioni di disagio come sversamenti di acqua provenienti dagli Split installati, tamponate con secchi in plastica di “fortuna” il tutto alla vista del cittadino che più delle volte rimane incredulo a quello che sta assistendo.

La cosa che più allibisce questa Segreteria è che nonostante il Comandante di Stazione con solerzia abbia segnalato annualmente la problematica, tramite trasmissione di preventivi per la sostituzione dell’impianto, nonché cercando accordi con i Sindaci del territorio, i quali erano riusciti a reperire fondi da donare all’Arma dei Carabinieri per sostenere tale spesa. Tutte soluzioni attualmente non prese in considerazione dal Comando Provinciale di Vicenza che ha quanto pare sembra che abbia preferito lasciare i militari in questa situazione di disagio che si protrae da ormai 3 anni.

Notizia di qualche settimana fa, sembrerebbe che siano stati reperiti dei fondi per la sostituzione dell’impianto, ma fino ad oggi non si anno notizie di inizio dei lavori e delle relative autorizzazioni, pertanto ad oggi la situazione sarebbe ancora la stessa.

A tal proposito giova far presente che, la struttura del Comando è sprovvista di Cappotto esterno/interno e che in tutti i locali del Comando Stazione sono installate finestre non apribili (se non una piccola anta orizzontale larga circa 30 cm posta nella parte superiore) che non permetterebbero una areazione naturale degli ambienti; Proprio per tali ragioni vi sarebbe la necessità di avere un sistema di condizionamento efficiente affinché possa essere salvaguardata la salute dei militari e degli utenti che accedono (nella maggior parte dei casi di età avanzata e quindi più suscettibili alle alte temperature).

Oltretutto, quanto segnalato andrebbe anche in netto contrasto con la normativa vigente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs 81/2008), nella precisone con l’art. 65 allegato 4 come stralcio di seguito riportato: 1.9.2.1.

La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori. – 1.9.2.2. Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto della influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell’aria concomitanti.

Altresì si riporta anche quanto raccomandato dall’INAIL che: all’interno degli uffici, una temperatura compresa tra i 18 e i 22 gradi in inverno. In estate, invece, la differenza tra temperatura interna ed esterna, non dovrebbe superare i 7 gradi. Rispetto al problema della temperatura dei locali la risposta è più semplice: il datore di lavoro deve garantire, ai sensi dell’art 65 e allegato 4 del D.Lgs 81/08, una temperatura adeguata dei locali di lavoro connessa con la tipologia d’attività ed il consumo energetico (sforzo) del lavoratore: ad esempio per il lavoro d’ufficio (21-23 gradi); lavoro fisico di media intensità (18-21 gradi). In ogni caso nel periodo estivo la temperatura dei locali non deve superare i 24 gradi.

Per le ragioni di cui sopra, il Ministero della Difesa per il tramite del Comando Generale voglia provvedere a dare riscontro alla problematica segnalata attuando le opportune azioni affinché possa essere risolta tempestivamente anche in ragione del fatto delle elevate temperature registrate.

Padova, 04.08.2023

La Segreteria Regionale Veneto

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