Polizia di Stato – ricorso avverso le conseguenze pregiudizievoli dell’applicazione della sospensione per i lavoratori che hanno deciso di non sottostare all’obbligo vaccinale

Roma, 6 ott 2023 –  DAL SITO IL PARAGONE.IT – La Segreteria Nazionale SNAP, il sindacato nazionale appartenenti alla Polizia, ha costantemente seguito l’evolversi della giurisprudenza in relazione al tema dell’obbligo vaccinale che è gravato anche sui poliziotti.

Per questo, ha ora deciso di avviare il ricorso avverso le conseguenze pregiudizievoli dell’applicazione della sospensione per i lavoratori che hanno deciso di non sottostare all’obbligo vaccinale imposto dai governi pandemici di Conte e Draghi.

Scrivono in un comunicato: “In particolare ricordiamo che la circolare del 10-12-2021, a firma del Capo della Polizia, inerente le disposizioni applicative dell’obbligo vaccinale per la Polizia di Stato prevedeva, oltre alla perdita temporanea del DIRITTO di svolgere l’attività lavorativa, una serie di altre conseguenze previste nel periodo di sospensione”.

Lo Snap nel comunicato ricorda che al lavoratore non è dovuto alcun compenso di carattere fisso e continuativo, né di carattere accessorio o indennitario. E che le giornate di sospensione non sono utili ai fini previdenziali, di anzianità di servizio e per la maturazione di classi o scatti economici o per l’avanzamento e non concorrono alla maturazione di ferie.

“Lo SNAP, avendo rilevato diverse pronunce, sia dei Tribunali del lavoro che dei Tar, in particolare Sicilia e Lombardia, ha richiesto allo studio legale Parenti l’elaborazione di un parere “ad hoc” in relazione alla “nuova” giurisprudenza sul tema. La Segreteria Nazionale SNAP ha, quindi, deciso di conferire apposito mandato allo studio legale Parenti di Roma al fine di assistere, in via stragiudiziale e giudiziale, i propri iscritti dalle conseguenze dell’inadempimento dell’obbligo vaccinale (ex art. 4-ter, comma 3,quarto, quinto e sesto periodo, d.l. n. 44/2021)”.

In particolare l’azione di ricorso sarà mirata ad ottenere “il riconoscimento della progressione di carriera, nonché dell’anzianità di servizio oltre all’omesso pagamento dei contributi previdenziali sul TFS; bloccati dal Ministero dell’Interno durante il periodo di sospensione dall’attività lavorativa per mancato adempimento dell’obbligo vaccinale”.

Concludono i poliziotti: “Evidenziamo che, per gli iscritti allo SNAP, i costi legali saranno interamente sostenuti dalla Segreteria Nazionale, restando a carico dei colleghi i costi fissi (vedasi contributo unificato) eventualmente dovuti, in quota fissa, in relazione alla propria situazione reddituale. Si Invitano iscritti e non a contattare le strutture ed i referenti SNAP per aderire all’iniziativa”. <<<FONTE>>>

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