In caserma muffa e finestre rotte: la protesta dei militari che difendono il cantiere Tav / La richiesta del sindacato S.IA.M.O. al Capo di Stato Maggiore: «Utilizzare strutture civili»

Roma, 3 feb 2024 – Ritaglio di articolo ripreso da torinocronaca.it / Muffa sulle pareti, impianti elettrici non a norma, mancanza di tapparelle, finestre rotte e servizi igienici inadeguati. Non è delle migliori – secondo quanto denuncia il Sindacato italiano autonomo militare organizzato (S.I.A.M.O.) – l’accoglienza che ricevono in Val di Susa i militari impegnati nella protezione del cantiere della Torino-Lione di Chiomonte dai No Tav, nell’ambito dell’operazione “Strade sicure”.

Il personale dell’Esercito, dai due ai trecento uomini, è alloggiato in alcune caserme nei pressi di Chiomonte: una scelta diversa rispetto al passato, quando erano state utilizzate anche alcune strutture alberghiere della Valle, dovuta probabilmente all’esigenza di risparmiare, visti gli enormi costi dovuti all’ostinazione dei No Tav nel contrastare un’opera la cui realizzazione è ormai avviata. Peccato però che le strutture scelte presentino qualche problema. L’ARTICOLO COMPLETO CONTINUA QUI >>>

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One thought on “In caserma muffa e finestre rotte: la protesta dei militari che difendono il cantiere Tav / La richiesta del sindacato S.IA.M.O. al Capo di Stato Maggiore: «Utilizzare strutture civili»”

  1. Concordo sono un militare in pensione e chi si lamenta ha pienamente ragione,fanno varie attività poi alloggiano in strutture da terzo mondo .

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