Roma, 10 ott 2021 – DA FP-CGIL. “Anche se in modo molto generico, oggi la parte pubblica ha dato alcune indicazioni su come propone di ripartire le risorse nella parte economica del contratto, ma risulta difficile fare una valutazione della proposta senza tener conto della quantificazione dei costi della parte normativa, che avevamo chiesto ma ancora non è stata fatta”. Lo afferma la Fp Cgil al termine della riunione di oggi sul rinnovo del contratto del personale del comparto Sicurezza e Difesa.
“L’aumento medio lordo per il personale della Polizia Penitenziaria – prosegue il sindacato – è di 129.27 euro e la parte pubblica propone di ripartire le risorse, mettendo l’80% per cento sulla parte fissa e continuativa del salario, dividendolo circa a metà tra parte parametrale e indennità pensionabile, e il 20% sul salario accessorio. Considerato però che con questo rinnovo contrattuale dobbiamo completare il percorso avviato con il precedente, non possiamo esimerci dal quantificare i costi della parte normativa, prima di decidere quante risorse utilizziamo per modificare il sistema indennitario e quante ne destiniamo al fondo di efficienza per i servizi istituzionali. Continuiamo a registrare un ritardo dell’amministrazione su queste procedure, che non consente di agevolare il confronto”
Infine, aggiunge, “registriamo qualche timido passo avanti rispetto alle proposte che abbiamo avanzato sulla nostra piattaforma, ma ancora c’è molto da fare su temi come le ferie solidali, il congedo per le donne vittime di violenza e il trattamento economico di trasferimento”, conclude la Fp Cgil.
Metà delle risorse sull’assegno pensionabile e non tutto o quasi sul parametro…bella pensata per tenere “bassa” l’ ora di straordinario e soprattutto il TFS e l’ indennità supplementare (c.d. cassa).