Il missile cinese che elude i sistemi di difesa

Roma, 19 ott 2021 – E’ stato il Financial Times, nei giorni scorsi, a rivelare del lancio di un missile che viene messo in orbita in modo che scenda verso l’obiettivo sulla terra in modalità planante, a velocità almeno cinque volte quella del suono.  Che la Cina stesse lavorando anche lei, come gli Stati Uniti stessi e la Russia fanno da anni, a creare un missile ipersonico planante non è esattamente un segreto, dopotutto Pechino li ha fatti sfilare nell’ottobre del 2019 per il 70esimo anniversario della nascita della Repubblica Popolare Cinese.

Quel che nessuno immaginava è che gli scienziati cinesi fossero già pronti a farne partire uno, e che potesse riportare un successo quasi completo: il missile è caduto a circa 30 chilometri dall’obiettivo, ma se si pensa che ha percorso l’intera orbita della terra senza alcun problema, si capisce che quella distanza è irrilevante.

Non è un mistero neanche che la Cina abbia usato tecnologia di invenzione americana. Il programma è stato disegnato su Cpu (processori) e Gpu (schede grafiche) e chip di ideazione Usa, e gli stessi avanzatissimi studi di fluidodinamica computazionale applicati al razzo planante sono farina della Nasa.

Quel che sgomenta gli americani è che loro stessi non siano ancora al passo con la Cina, se è vero che il lancio numero 78 è andato così bene. Gli Stati Uniti stanno anche loro perfezionando missili ipersonici plananti e programmano di posizionarli sulle navi da guerra e nei sottomarini, oltre che dislocarli nella base di Lewis-McChord nello Stato di Washington, cioé affacciati sul Pacifico, in direzione Cina.

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