
E poi: “La stessa scommessa del Green pass, quale misura di prevenzione sanitaria necessaria per far ripartire il Paese si fonda sulla capacità dei sistemi informativi di fornire una rappresentazione aggiornata della condizione di ciascun soggetto, come il Garante ha tenuto a ribadire sull’utilizzo dei dati strettamente indispensabili a dimostrarla”.
Stanzione, poi, sottolinea che sulla questione green pass “è intervenuta l’Autorità, a dire che esso non doveva essere esplicitante giammai la condizione sanitaria della persona, ma piuttosto essere come una sorta di semaforo, verde e rosso, sì e no, senza specificare se uno si era vaccinato, se era stato ammalato, se aveva fatto il tampone e così via”.
“Questo – evidenzia – per dire come la protezione dei dati personali, tra l’altro quelli sanitari sono ipersensibili, va commisurata all’interesse della collettività. Ma senza limitare, opprimere i diritti fondamentali della persona”. DAL PORTALE RAINEWS.IT