PENSIONI / Manovra: C.Conti, misure su pensioni non del tutto positive. Allargare platea Ape, più flessibilità con sistema contributivo

Roma, 24 nov 2021 – VA DETTO SUBITO CHE L’ATTUALE DISCUSSIONE SULLE PENSIONI NON RIGUARDA I MILITARI. Perche’ non riguarda noi? Perche’ generalmente ci arruoliamo molto giovani e poi anche grazie all’abbuono dei 5 anni di supercampagna, ci bastano soltanto 37 anni di lavoro effettivo (42 anni contributivi 37+5) per uscire in pensione. Teoricamente ci sono colleghi che arruolati a 16 anni oggi ancora escono a soli 53 anni di eta’ e con il massimo della pensione. (16+37). Quindi anche se ci si arruola piu’ tardi, o si va via prima dei sessanta anni di eta’ (ma sempre dopo i 53), o al massimo al compimento del sessantesimo compleanno ci mettono fuori in pensione obbligatoria d’ufficio.

Diverso e’ invece per il personale civile della Difesa, che potrebbe essere interessato a questa riforma, essendosi magari arruolato molto tardi. Il personale civile dello stato deve lavorare 43 anni effettivi, salvo qualche abbuono se hanno svolto alcuni lavori insalubri o altre cose previste, ma e’ molto raro. Loro non hanno i 5 anni di supercampagna automatica come noi militari. Un vantaggio di non poco conto soprattutto in questi tempi di “vacche magre”.

Siamo ancora una delle pochissime categorie che va in pensione mantenendo l’importo della pensione quasi uguale allo stipendio del servizio, e in alcuni casi, se si lavora di piu’, si percepisce una pensione molto superiore allo stipendio. Questo grazie all’istituto dell’ausiliaria. Poi mettiamoci i 6 scatti, l’art. 54, o l’opzione all’ausiliaria chiamato moltiplicatore, ecc, ecc.. Quindi se si vuole guadagnare di piu’ si deve lavorare di piu’. Lavorare di piu’ significa anche avere un TFS migliore, compresa la cassa di previdenza. Tra entrare in ausiliaria con lo scivolo o con i 60 anni di eta’, oppure no, la scelta vale circa 10 mila euro nette di liquidazione in piu’, o in meno. Per entrare in ausiliaria poi bastano anche 40 anni di servizio effettivo, ma non e’ mai conveniente come andarci con lo scivolo o a 60 anni di eta’.

Ma questo lavorare di piu’ non e’ mai superiore a quanto lavora il dipendente civile, che anche se va in pensione con il massimo dell’eta’ anagrafica, prende comunque meno di quando lavorava.

SEGUE NOTA AGENZIA ANSA SULLA QUESTIONE RIFORMA PENSIONI.

(ANSA) – ROMA, 23 NOV – La valutazione complessiva sulle misure in materia pensionistica contenute nella manovra “non è del tutto positiva”.

Anche se “si conferma la piena adesione al principio contributivo, non si rimuove la forte incertezza che si è determinata nel sistema a seguito delle misure recate dal dl 4/2019”, ovvero con Quota 100.

Lo afferma la Corte dei Conti che, in audizione sulla legge di Bilancio, auspica la proroga dell’Ape con un allargamento della platea e ritiene necessario affrontare “su base strutturale il tema di come garantire una maggiore flessibilità preservando le caratteristiche proprie del sistema contributivo”. (ANSA)

 

 

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