RICONOSCIUTO L’INDENNIZZO PER I DANNI DA VACCINO! UN PRIMO PASSO IN AVANTI MA LA STRADA È ANCORA LUNGA

Roma, 26 gen 2022 – DAL S.I.A.M.O.-ESERCITO – Apprendiamo da ADNKronos che in occasione delle votazioni in Commissione Affari Costituzionali è stato approvato un emendamento, poi presentato ed approvato in Senato, per lo stanziamento di 50 milioni di euro per il 2022 e 100 milioni di euro per il 2023 a titolo di indennizzo per i danni da vaccino Covid.

Ringraziamo la politica e soprattutto il Senatore della Lega Ugo Grassi con i colleghi
senatori Augussori, Calderoli, Pirovano e Riccardi, per aver perorato la causa presentando l’emendamento.

La sottoscritta O.S. aveva pubblicato e inviato già in data 1 dicembre 2021 una raccomandazione in tal senso indirizzata ai Presidenti dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato, in cui si richiedeva di inserire nella conversione in legge una previsione normativa che chiarisse la responsabilità e i rimborsi, al fine di ridurre lo scetticismo contro la vaccinazione tramite una responsabilizzazione dello Stato e del Governo, in occasione soprattutto dell’inserimento dell’obbligo vaccinale verso alcune categorie di lavoratori, tra cui il comparto Difesa e Sicurezza.

Parallelamente riteniamo opportuno puntualizzare che questa O.S. non ritiene affatto superfluo questo intervento, in quanto, malgrado alcune sentenze (compresa quella della Corte Costituzionale) che equiparava la vaccinazione raccomandata alla vaccinazione obbligatoria, abbiamo purtroppo dovuto assistere in questi anni, a rifiuti di indennizzo da parte di autorità giudiziarie e da parte dello stesso Ministero della Salute.

Auspichiamo quindi che questo orribile capitolo sia finalmente chiuso e che, per quanto tale provvedimento non possa in alcun modo sopperire alla perdita di un familiare o ad un grave nocumento fisico sorto a seguito di vaccinazione almeno i familiari possano ricevere il giusto indennizzo e il riconoscimento della Causa di Servizio, senza dover vedere riconosciuto l’indennizzo solo dopo lunghi anni di battaglie legali, con un adeguamento normativo in armonia con il vigente panorama giurisprudenziale.

Crediamo fermamente che questo sia indubbiamente un segnale propositivo da parte del nostro Governo, che dimostra l’intento di venire incontro a molti cittadini. Abbiamo sempre creduto e affermato in tutta franchezza fin dall’inizio, che l’apertura al dialogo fosse il migliore strumento per la lotta alla diffidenza; molto più efficace di ogni altra misura coercitiva.

Concludiamo auspicandoci che la direzione intrapresa dal Governo relativamente all’argomento testé trattato, possa essere un prodromico segnale di maggior apertura sociale.

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