Necessaria un’applicazione uniforme sulla sospensione dal servizio dovuta al mancato rispetto dell’obbligo vaccinale ed il reintegro dei militari che sono risultati positivi al Covid19.

Roma, 29 gen 2022 – La scrivente O.S. chiede l’autorevole intervento del Capo di Stato Maggiore della Difesa affinché vengano scongiurate le diverse interpretazioni, e difformi applicazioni, per quanto riguarda la sospensione dal servizio dovuta al mancato rispetto dell’obbligo vaccinale ed il reintegro dei militari che sono risultati positivi al Covid19.

Si chiede di fare chiarezza, in quanto i nostri iscritti ci stanno segnalando le variegate applicazioni sia fra le varie Forze Armate sia all’interno delle stessa Forza Armata.
Si intende sottolineare, ancora una volta, la posizione del sindacato SIULM, il quale è sempre stato favorevole alla libertà di scelta alla vaccinazione, ancorché, era, e rimane contrario al possesso del così detto “super green pass” quale unico requisito per poter lavorare, ben comprendendo la posizione dello Stato Maggiore Difesa, potendo solo ottemperare a quanto disposto per legge. 

I nostri iscritti ci segnalano i seguenti casi:

1) Militari hanno ricevuto l’invito alla vaccinazione il 15 dicembre, e, come da disposizione normativa, hanno comunicato entro i 5 giorni successivi la data di prenotazione della vaccinazione, la quale doveva avere luogo entro 20 giorni successivi. Ci sono casi che, per motivi documentati, non hanno potuto sottoporsi alla vaccinazione, e nonostante abbiano lavorato dal giorno dell’invito fino al giorno della mancata vaccinazione (il tutto dimostrabile con le rilevazioni elettroniche oggettive delle presenze), l’inizio della sospensione è stata fatta risalire dal 15 dicembre. Tale azione ha cancellato 10/15 giorni lavorativi effettivamente svolti, e per i quali i militari hanno diritto alla retribuzione;

2) Militari non vaccinati e sospesi, che hanno successivamente contratto il coronavirus, lamentano la non reintegrazione in servizio, nonostante la certificazione dell’avvenuta guarigione ed il possesso del relativo green-pass;

3) Alcuni Militari non vaccinati e sospesi, che successivamente hanno contratto il coronavirus, invece, vengono reintegrati dalla data del possesso del relativo green-pass. A parere di questo Sindacato, il reintegro dovrebbe avvenire dalla data dell’accertamento della positività ed il periodo di quarantena/malattia connesso dovrebbe essere coperto dal certificato medico di malattia e giustificato, a livello amministrativo, con la licenza straordinaria non computabile.

Per quanto rappresentato, la scrivente O.S. chiede di voler disporre una circolare chiarificatrice, precisando casistiche e azioni, al fine di ottenere una procedura univoca in ambito interforze, evitando così dubbie interpretazioni, discriminazioni ed ulteriori disagi al Personale militare.

 

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