Roma, 14 mar 2022 – Ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha fatto il punto sul conflitto in Ucraina, analizzando i punti principali di interesse anche per il nostro Paese. Al 18esimo giorno di guerra, è chiaro ed evidente che Vladimir Putin avrebbe voluto un conflitto molto più breve. Probabilmente aspettandosi un’altra reazione da parte del popolo ucraino.
“La situazione sul campo è molto diversa da come Putin immaginava nel momento in cui ha iniziato l’offensiva, pensava ad una guerra lampo e alla capitolazione dell’Ucraina ma per una serie di ragioni, innanzitutto la resistenza eroica della popolazione e dell’esercito, è una situazione di stasi”, ha spiegato il ministro, sottolineando che “oggi Putin ha deciso di innalzare l’attività militare e i bombardamenti. Rispetto agli obiettivi di Putin se può avere una vittoria tattico militare, ha una sconfitta strategica, voleva meno Nato ne ha di più, contava su Ue divisa e l’ha trovata compatta”.
Ed è anche la compattezza della Nato e dell’Unione europea che ha, in parte, sparigliato i piani di Vladimir Putin. Ma l’obiettivo dei Paesi occidentali in questo momento non è quello di entrare in guerra contro la Russia. L’aiuto offerto finora consiste nel fornire strumenti e armi per la resistenza all’invasione, non uomini e mezzi, perché in quel caso ci sarebbe un’estensione del conflitto che rischierebbe di ampliare il dramma, non di fermare la guerra.
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