Roma, 29 apr 2022 – E’ un vaso di Pandora inquietante quello aperto a Latina dalle dichiarazioni di un ex confidente delle forze dell’ordine, oggi pentito di giustizia: 11 carabinieri indagati sono il frutto di un racconto dettagliato le cui conseguenze per i militari, almeno sul piano professionale, si sono tradotte per ora nella sospensione dagli incarichi operativi.
Sarà il tribunale del riesame di Roma a stabilire l’eventuale arresto dopo il diniego del gip del tribunale di Latina avvenuto nel marzo scorso. Decisione che ha visto la procura di Latina opporsi, a fronte di una indagine delicata e complessa, ma a quanto pare ricca di elementi che potrebbero confermare il quadro descritto dal confidente, che riceveva droga in cambio delle soffiate offerte ai carabinieri per concludere operazioni contro il crimine.
E non solo: decine i capi di imputazione a carico dei militari indagati per corruzione, concussione, falso e spaccio. Un brutto film nel quale i protagonisti sono tre ufficiali dell’Arma e i loro sottoposti, che avrebbero lucrato sugli stupefacenti «regalati» al confidente chiedendo in cambio i proventi dello spaccio.
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Non mi fiderei tanto e non per fare l’italiano di parte.