Roma, 1 ago 2022 – Il progetto si chiama «Next generation fast helicopter». Proviene dal programma militare statunitense «Futur vertical lift». Un elicottero in sostanza di ultima generazione. Lockheed Martin – Sikorsky già da sette anni ha messo in volo il suo Raider X. Un prototipo allo studio della Difesa italiana, insieme a Leonardo, il confronto è in atto da mesi con la casa americana di produzione. Dice ora il sottosegretario Giorgio Mulè: «Mettiamo la parola fine a ogni indugio, incertezza o peggio ancora resistenza. Possiamo diventare capofila in Europa dell’elicottero di un futuro ormai prossimo».
La lezione dell’Ucraina
Il conflitto tra Kiev e Mosca «ha dimostrato i limiti degli elicotteri attuali: sono caduti a frotte» ricorda il sottosegretario. Il velivolo tradizionale non può volare a bassa quota, ha un grado di interconnettività con la logistica digitale militare ridotto e soprattutto la sua manovrabilità, è noto, ha molti limiti. «La tecnologia di difese integrate radar non lascia scampo agli elicotteri tradizionali: lenti, facilmente rintracciabili ai radar e “isolati”, ovvero non connessi». Si impone un salto generazionale: «Tutta la Difesa italiana vuole spostarsi sulle nuove tecnologie per motivi operativi»
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