Decreto Aiuti Governo Meloni: intervenga Crosetto

Roma, 15 nov 2022 – Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, nella giornata di ieri, ha messo sul tavolo del Consiglio dei Ministri il primo provvedimento economico del Governo Meloni che si traduce nel Decreto Aiuti Quater.

Un provvedimento che costa 9.1 miliardi certificati dal Nadef e conferma una serie di misure già in qualche modo annunciate in questi giorni dai vari titolari dei Dicasteri.

Abbiamo ascoltato con grande soddisfazione le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sull’importanza delle Forze Armate e ci siamo sentiti orgogliosi del lungo applauso dei Deputati e Senatori mentre elencava le molteplici attività svolte dal Comparto Difesa, dai Militari Italiani, soprattutto in questo momento di particolare criticità per il Paese. Chiaro riferimento al sostegno prestato alla popolazione durante il Covid e soprattutto l’impegno costante per la sicurezza nazionale e internazionale.

Parole che hanno trovato ulteriore conferma dal “rientrato” Ministro della Difesa Guido Crosetto appellatosi, con altrettanto onore, “uno di noi”.

Ci duole però notare come in questo Decreto Aiuti, il quarto è vero, ma è il primo del Governo Meloni, non sia stato rivolto nessun segnale di attenzione al Comparto Difesa e Sicurezza come, ad esempio, in termini di Superbonus edilizio che ovviamente interessa anche i militari che hanno acquistato una casa con molti sacrifici.

Proprio questo Comparto che da anni vive una situazione alloggiativa disastrosa che va avanti a stento, facendo i salti mortali con le pochissime risorse che vengono assegnate alla Difesa.

I militari, soggetti a continui spostamenti in Italia e all’Estero, che nonostante tutto sono riusciti ad acquistare un immobile, si vedono esclusi dal beneficio del bonus poiché le attività che svolgono a sostegno della Patria, sia in Italia che all’Estero, come le richiamate missioni Internazionali,  l’Operazione Strade Sicure e i molteplici altri compiti, vanno ad accrescere occasionalmente il reddito personale e quindi a superare il previsto tetto dei 15.000 euro utili a poter beneficiare della misura introdotta nel Decreto.

Ci dispiace riscontrare che i tecnici del Tesoro e il Dicastero della Difesa equiparino la retribuzione del personale del Comparto Difesa e Sicurezza a quella degli impiegati del settore pubblico e privato.

Niente di più sbagliato, infatti le due cose non possono essere paragonate e neppure trattate alla stessa maniera.

La retribuzione del personale militare è peculiarità del Comparto come pure gli obblighi in tema di residenza che rimane non obbligatoria nella sede di servizio, allo scopo di soddisfare le esigenze di servizio e di impiego dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, così come dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza (per poter assicurare un impiego diuturno che non si rifletta sui nuclei familiari del personale).

Conseguentemente è necessario, pena la totale esclusione dei tanto amati portatori di stellette, che si preveda una deroga a detto limite finalizzata anche alla esclusione dei tetti giuridici previsti.

Siamo fiduciosi che il Governo Meloni e il Ministro Crosetto vogliano immediatamente attuare quelle tutele necessarie per il riconoscimento della specificità del comparto Difesa e Sicurezza.

 Associazione Sindacale Professionisti Militari

Francesco Gentile
Leonardo Mangiulli

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