«Troppo bella per essere assunta», l’ex vigilessa contro il Comune

Roma, 25 gen 2023 – Troppo bella per essere un’agente di polizia? E’ la domanda che una ex vigilessa di Cesena, di 27 anni, ha rivolto al giudice del lavoro del tribunale di Forlì, a cui si è rivolta sentendosi discriminata ai fini dell’assunzione, a causa della sua avvenenza fisica.

La giovane, dopo un periodo nella polizia locale, alla scadenza del contratto a tempo determinato, è stata scartata all’esame orale, perché non preparata secondo la commissione. La 27enne, però, sostiene che alcuni apprezzamenti sulla sua bellezza, le avessero lasciato intendere che fosse quello il motivo reale per la sua esclusione, scrive il Corriere Bologna.

Il giudice di Forlì, ha comunque rigettato la causa intentata nei confronti del comune di Cesena, non rinvenendo alcuna ragione di urgenza tale da poterlo accogliere: «Pur non essendo chiamato ad esprimersi nel merito, il giudice sin da questo provvedimento ha stabilito che la richiesta della ricorrente di vedere trasformato d’ufficio il proprio contratto a tempo determinato (scaduto nel settembre scorso) in un contratto a tempo indeterminato non potrebbe in ogni caso trovare accoglimento», si legge in una nota diramata dall’amministrazione.

Di fatto se anche la procedura di esclusione fosse ritenuta illegittima, comunque si renderebbe necessaria una nuova valutazione, «non potendoci essere alcun effetto di assunzione automatica».

La 27enne era arrivata terza al concorso per essere assunta come agente della polizia locale, ma al colloquio è stata bocciata. «Dopo la prova, il comandante le avrebbe detto che data la sua avvenenza subiva il fascino della divisa e con il suo sorriso non avrebbe ottenuto gratificazione degli utenti, alludendo de facto che sarebbe stato meglio dedicarsi ad altre attività a lei più consone» ha scritto il legale della donna nel ricorso contro l’amministrazione comunale che ha respinto le accuse.

Questa invece la relazione della commissione in merito alla bocciature: «Rispetto alle competenze tecnico/specialistiche, la candidata evidenzia gravi lacune con errori di sostanza con riferimento all’intera struttura della legge di depenalizzazione, dimostrando di non aver competenze tecniche necessarie per svolgere il servizio in autonomia». <<<FONTE>>>

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