Un centinaio di vecchi Leopard partiti da Lenta e diretti in Ucraina

Roma, 2 apr 2023 – I MEZZI ERANO DESTINATI AL MACERO. RISISTEMATI E COLLAUDATI E IN MANO AI MILITARI UCRAINI SAPRANNO FARE IL PROPRIO LAVORO. L’Italia ha sempre contribuito per aiutare l’Ucraina e continuera’ a farlo.

Segue ritaglio di articolo tratto da notiziaoggi.it I mezzi non sono stati forniti a Kiev direttamente dal nostro governo, ma acquistati dalla società svizzera Ruag. L’amministratore delegato della Rheinmetall, la società tedesca operante nel settore degli armamenti, ha confermato la novità. Ad una precisa domanda dei giornalisti sulla provenienza dei 96 carri armati ha spiegato che arrivano dall’Italia. A rilanciare la notizia è stato il “Fatto quotidiano”, ma conferme giungono anche dai video di esperti del settore.

Quindi i carri italiani non sono stati forniti a Kiev direttamente dal governo italiano. Sono stati acquistati dalla società svizzera Ruag nel 2016 che li ha poi girati alla Rheinmetall incaricata di ricondizionarli. Quella che una volta era la base operativa dei “Cavalleggeri di Lodi” ha ospitato 4000 mezzi corazzati, tra carri armati, artiglieria semovente, blindo, trasporti truppe, e via dicendo. L’ARTICOLO COMPLETO CONTINUA QUI >>>

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3 thoughts on “Un centinaio di vecchi Leopard partiti da Lenta e diretti in Ucraina”

  1. Ovviamente queste donazioni all’Ucraina sono pagate dai contribuenti italiani.
    Gli americani sono felici di sapere che il governo italiano è un buon esecutore di ordini

  2. L’Italia ha scelto in modo autonomo di fare parte della NATO già da poco dopo la seconda guerra mondiale; guerra che grazie anche agli americani è finita sconfiggendo il nostro esercito comandato da un governo fascista e quello nazista tedesco, aiutando poi economicamente la ricostruzione dell’Italia. I contribuenti pagano le tasse e in cambio ricevono molti servizi e chi decide cosa farci con una parte di essi e’ il governo votato sempre dai contribuenti. È tutto legale e a norma di legge. L’Italia ha scelto di stare con l’Ucraina, e prendendo le distanze in modo netto è chiaro dalla Russia. Il capo del governo Meloni aveva espresso già questa linea prima di essere votata. Ed è stata votata. Tra 4 anni e mezzo gli italiani sapranno se riconfermarla al governo oppure no. Questa è la democrazia.

  3. E la Russia continua a mantenere relazioni diplomatiche con l’Italia e altri paesi fornitori di armi all’Ucraina e quindi nemici della Russia. Putin è continuamente vituperato in maniera grave dai politici italiani, pende mandato di cattura come un criminale qualsiasi e, nonostante ciò, la Russia non richiama il proprio ambasciatore.

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