Roma, 5 giu 2023 – Ritaglio dia rticolo ripresod a msn.com / All’alba del 22 aprile 2017 sparò due colpi di pistola contro tre rapinatori che avevano messo a segno diversi colpi nei bancomat della zona di Cittadella, in provincia di Padova. Uno di quei colpi centrò uno dei tre uomini, un giostraio, in fuga su un’auto inseguita dai carabinieri.
Adesso Massimo Zen, guardia giurata di 52 anni, è in attesa di essere portato in carcere dopo che nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha confermato la pena a nove anni e
sei mesi di reclusione inflitta per omicidio volontario. Nonostante la Procura generale avesse chiesto di annullare la condanna e rimandare il caso alla Corte di Appello perché «l’evento si sviluppò nel contesto di una attività lecita, seppur rischiosa, che aveva determinato una situazione che imponeva una reazione», la Suprema Corte ha
ritenuto esatta l’impostazione dei giudici di secondo grado disponendo il carcere per l’uomo che adesso si dice deluso dalla giustizia, «che non ha tenuto conto della situazione in cui si era trovato a operare», e attende a casa, con la sua compagna, l’arrivo dei carabinieri. Secondo la ricostruzione effettuata dal Corriere del Veneto, la
guardia giurata mise la macchina di traverso per cercare di bloccare i malviventi, quando i banditi puntarono su di lui per investirlo esplose due colpi, uno dei quali sfondò il parabrezza e uccise Manuel Major, uno dei rapinatori. L’ARTICOLO CONTINUA QUI >>>
.