Roma, 7 dic 2021 – Il mercato del lavoro canadese sta costringendo molte aziende a offrire regolari test COVID-19 anziché pretendere la vaccinazione obbligatoria, mentre altre stanno ignorando l’obbligo vaccinale precedentemente annunciato anche se i casi di variante Omicron aumentano.
Il governo del primo ministro canadese Justin Trudeau ha adottato una delle politiche di vaccinazione più severe al mondo per i dipendenti pubblici e ha già messo più di 1.000 lavoratori in congedo non retribuito, con altre migliaia a rischio.
Le compagnie aeree, le forze di polizia, i consigli scolastici e persino le cinque grandi banche canadesi hanno rigide politiche obbligatorie sui vaccini. Molti datori i datori di lavoro sono alle prese con carenze di personale e i lavoratori chiedono esenzioni.
Le offerte di lavoro in Canada sono raddoppiate finora quest’anno, mostrano i dati ufficiali, e gli obblighi vaccinali possono rendere più difficile coprire quei posti di lavoro, con l’effetto di una pressione al rialzo sui salari. Ciò potrebbe alimentare l’inflazione, già ai massimi da quasi due decenni.
“È già difficile trovare personale, per non parlare di imporre un obbligo vaccinale. Si taglierebbe potenzialmente un altro 20%” di potenziali lavoratori, ha dichiarato Dan Kelly, amministratore delegato della Canadian Federation of Independent Business.
Il presidente di Luda Foods, Robert Eiser, azienda produttrice di zuppe e salse con sede a Montreal, ha dichiarato di avere 14 posti di lavoro vacanti, nessun obbligo vaccinale richiesto.
La provincia del Quebec ha fatto marcia indietro sull’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, il mese scorso non potevano permettersi di perdere migliaia di unità di personale non vaccinate. L’Ontario, che stava per imporre l’obbligo, è tornato sui suoi passi.
Toronto-Dominion Bank e Bank of Montreal hanno entrambe ammorbidito la loro politica sui vaccini per consentire test regolari per i lavoratori che non hanno rispettato la scadenza dell’inoculazione del 31 ottobre <<<FONTE>>>