
Il sindacato non può essere contemporaneamente parte e controparte nei rapporti col datore di lavoro. Le associazioni che hanno partecipato all’evento odierno sono quasi tutte nate per iniziativa dei delegati della rappresentanza militare, cioè gli attuali o già membri del Cocer, l’istituto interno all’amministrazione militare, gerarchicamente organizzato e posto alle dirette dipendenze dei vertici militari che ne determinano l’attività. Ecco perché l’iniziativa denominata “stati generali dei sindacati militari” è l’esempio più lontano da ciò che è l’idea sindacale, da ciò che vorrebbero i cittadini e lavoratori militari.
La doppia veste di membri della rappresentanza militare e dirigenti sindacali indossata dalla quasi totalità dei rappresentanti delle associazioni presenti è sicuramente, nonostante l’incompatibilità dichiarata dal Consiglio di Stato, il più significativo esempio di cosa non deve essere un sindacato che non può essere contemporaneamente parte e controparte dell’amministrazione datoriale.
Infatti, al termine dell’odierna riunione, molti di loro smetteranno i panni da sindacalista e torneranno a vestire quelli da delegato del Cocer e continueranno a sedersi a fianco del datore di lavoro, e da questo continueranno a dipendere per ogni loro iniziativa, nella malcelata speranza restarci il più a lungo possibile.
Ai dirigenti di quelle Associazioni, ai delegati del Cocer, voglio solo ricordare che una organizzazione sindacale, per essere considerata tale, deve sedersi difronte al datore di lavoro e non al suo fianco perché ne è la controparte ma, soprattutto, non deve chiedere alcun permesso per tutelare gli interessi dei lavoratori con le stellette.
Luca Marco Comellini
Segretario Generale del Sindacato dei Militari
Segretario Generale del Sindacato dei Militari
.