Difesa e sicurezza, riavviato il tavolo per i rinnovi contrattuali. UNA FIRMA CHE ANCORA NON C’E’. Il personale e’ deluso da tutto questo fare e non fare! ALL’INTERNO ANCHE UN BREVE VIDEO INTERVENTO DEL MINISTRO DELLA PA PROF. RENATO BRUNETTA

Roma, 21 lug 2021 – TANTI TAVOLI. TANTI ANNUNCI, MA IL CONTRATTO DOPO CIRCA TRE ANNI ANCORA NON C’E’. In uno Stato normale tutto questo non dovrebbe esistere. Il contratto scaduto va rinnovato subito. E’ vergognoso che il rinnovo avvenga non appena si deve rinnovare il prossimo contratto triennio 2022/24. Il costo della vita e le difficoltà economiche con uno stipendio ormai vecchio e’ oggi, e non domani.

VEDIAMO COSA CI COMUNICA IL MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA, DOPO L’INCONTRO DI IERI 20/7/2021.

Si è riunito di nuovo questa mattina il tavolo per i rinnovi contrattuali 2019-2021 del comparto difesa e sicurezza, alla presenza dei ministri Renato Brunetta (Pubblica amministrazione) e Luciana Lamorgese (Interno) e dei sottosegretari Stefania Pucciarelli (Difesa), Alessandra Sartore (Economia) e Francesco Paolo Sisto (Giustizia). (Questo articolo continua sotto il video pubblicato da Pupia News).

 

L’apertura del confronto con i sindacati e i Cocer arriva dopo l’incontro del 7 luglio scorso tra tutti i ministri competenti, che ha portato allo scioglimento del nodo relativo alle risorse.

I contratti del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico saranno rifinanziati con i 77 milioni necessari per garantire un incremento a regime del 4,07%, analogo a quello percepito dal personale Aran destinatario dell’elemento perequativo, e con il cambio di destinazione d’uso di altri 50 milioni di euro (finalizzati dall’ultima legge di bilancio alle indennità per i servizi esterni e per quelli operativi fuori sede del personale del comparto), che assicurerà un incremento retributivo a regime del 4,26%, in considerazione della cosiddetta “specificità”. 

Lo stanziamento a regime dal 2021 ammonta complessivamente a circa 1 miliardo e 132 milioni, con aumenti medi mensili di oltre 130 euro per l’intero comparto

“Questa è una bella giornata, resa possibile dal lavoro istruttorio di tutti i ministri competenti, del Parlamento, delle organizzazioni sindacali e dei Cocer”, ha osservato il ministro Renato Brunetta aprendo il tavolo. “Tutto ciò consente di riavviare le trattative per chiudere i rinnovi contrattuali nel più breve tempo possibile: se saremo bravi è molto probabile che a settembre si possa concludere il contratto ed entro la fine dell’anno garantire le risorse in busta paga, comprensive di arretrati e incrementi. Una soluzione che richiede il massimo dell’impegno da parte nostra e da parte sindacale per fare presto e bene. Se si manterranno questi tempi, sarà il primo contratto chiuso del pubblico impiego. Un riconoscimento dovuto, anche alla luce dell’impegno profuso dal personale del comparto in questo anno e mezzo di pandemia. Sono stato io, anni fa, a voler introdurre il concetto della specificità. In tante occasioni ho parlato dei volti della Repubblica, che in questi mesi difficili hanno rappresentato lo Stato. Voi siete i volti della Repubblica. Vogliamo dare atto all’impegno, alla responsabilità, al sacrificio di questa parte fondamentale della Pubblica amministrazione”.

Il ministro ha, inoltre, ricordato l’ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati che impegna il Governo a valutare l’opportunità di presentare alla prima favorevole occasione, anche in sede della prossima legge di bilancio, una proposta normativa per perfezionare la disciplina del finanziamento dell’area negoziale dei dirigenti delle Forze di polizia a ordinamento civile e la correlata procedura per i dirigenti delle altre Forze di polizia e delle Forze armate, anche per superare eventuali incertezze interpretative delle norme di riferimento.

“La prossima settimana – ha infine informato il ministro Brunetta – ripartirà il tavolo specifico per i Vigili del fuoco. Subito dopo sarà avviato il confronto per il rinnovo contrattuale della carriera prefettizia”. (Funzione Pubblica).

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One thought on “Difesa e sicurezza, riavviato il tavolo per i rinnovi contrattuali. UNA FIRMA CHE ANCORA NON C’E’. Il personale e’ deluso da tutto questo fare e non fare! ALL’INTERNO ANCHE UN BREVE VIDEO INTERVENTO DEL MINISTRO DELLA PA PROF. RENATO BRUNETTA”

  1. Signori io sono letteralmente stufo di queste manfrine e di sentire che non ci sono mai soldi per noi, sono stanco e vi prego di smetterla,
    Prendete il Sig. – l’Onorevole- Professore – Ministro, chiamatelo come volete, a me poco importa, so per certo che è stato una delle persone complici delle nostre disgrazie, quindi costringetelo per forza, a farci un rinnovo adeguato che ci ripristina il nostro stipendio la nostra pensione e non sono le 130.00 euro lordi di certo a ripristinare il tutto.
    Mi sono arruolato nel Corpo della Guardia Di Finanza nel 1993, dove i requisiri pensionistici erano fissati a 25 anni sei mesi ed un giorno lavorativo.
    A di la del fatto di essere Onorato a far parte di quest grande Famiglia uno dei miei obbiettivi era quello di lavorare 25 anni e successivamente andare in pensione.
    Nel corso della mia carriera lavorativa sono successe molteplici circostanze sgradevoli e poco meritevoli di apprezzamento per me e per la mia categoria (Appuntati e Finanzieri ) di seguito elencate.
    Mi è rimasta impressa nella mente la prima volta che da giovane Finanziere appena giunto al Reparto partecipai ad una riunione dove venne convocata tutta la truppa per darci notizie in merito al Rinnovo del contratto di lavoro, mi sono rimaste stampate nella mente le parole dette da un Ufficiale ( Colonnello ) il quale disse, dato che i soldi non ci sono ( gia allora stessa solfa di oggi ) per chiedere un rinnovo adeguato dobbiamo accontentarci di poco oggi e la prossima volta chiederemo di più, in conclusione della riunione predere poco oggi per prendere più domani.
    Morale della favola a noi dietero 60.000 lire una miseria a Lui lo fecero Generale e lo stipendio gli aumentò di 1.000.000 lire mensili.
    Durante il percorso lavorativo nel 2015 introdussero il sistema contributivo, retributivo e misto, (in corso d’opera ) cioè dopo 22 anni di servizio, mi viene detto che per andare in pensione devi avere 60 anni di età. E che la mia pensione sarà ridotta di 500,00 euro mensili, in poche parole ci anno aggiunti gli anni di lavoro e ridotto la pensione, Vi sembra normale una cosa del genere.
    Ed ancora mi bloccano tutti i rinnovi contrattuali per 10 anni, fregandosene dell’iflazione, aumenti dei prezzi (Assicurazioni Gas Luce Acqua Ecc. ) praticamente il mio stipendio ha perso altre 500,00 Euro in 10 anni.
    Finalmente arriva il giorno dello sblocco dei rinnovi contrattuale, si va in concertazione, insieme al rinnovo del Contratto, viene inserito anche il riordino dei ruoli , vedesi riordico delle carriere del 2017.
    Anche qui nuova bastonata, a quella data rivesto il grado di APPUNTATO SCELO +8, con la riforma divento APPUNTATO SCELTO QS, sembra che ci stavano dando un aumento colposo dalle cifre che giravano sui social, ma conti alla mano la differenza sono 39,oo Euro, cioè dopo 15 anni di mancati rinnovi il mio stipendio è aumentato di 39.00 Euro.
    Riuscite a rendevi conto di come stiamo combinati.
    L’ultima, ciliegina sulla torta, dopo 15 anni di idonietà al concorso a titoli per avanzare al Grado successivo cioè Vicesovrintendente, riesco ad ottenere l’idonietà, partecipo ad un corso di formazione in modalità
    E-learnig, della durata di sei mesi, con esame finale raggiungo la promozione.
    Aspettando il meritato aumento dopo 10 mesi dalla data di esame mi aggiornano lo statino paga con il nuovo grado e scopro che prendo meno di stipendio, e per compensare mi fanno un assegno a personam di 69.00Euro lordi per equiparami al vecchio stipendio.
    Ed ancora, l’ora di straordinario è pagata 50 centesimi in meno di prima.
    Io chiedo che il tutto venga rivisto da persone più capaci e competenti in materia.
    Io e di conseguenza tutti quelli che come me che si trovano nella stessa situazione siamo stati letteralmente abbandonati, dai Superiori, dalle Istituzioni, dallo Stato Italiano, cioè da chi era obbligato per legge a tutelarci, per lo stato giuridico che rivestiano e sia perche previsto dalla Costituzione Italiana.
    Chi ha generato queste scelte ha provocato guai seri. economici, psicologici, ai Militrari conivolti.
    Queste persone, che dovevano essere i capaci gli intellettuali i super dirigenti a cui noi abbiamo affidato il nostro destino si sono rilevati dei veri incapaci, non meritevoli di ricorpire quei ruoli svolti, visto i risultati ottenuti.
    Questo lo si può affermare con chiarezza.
    Ad oggi i fatti reali sono che, ho uno stipendio inferire rispetto a prima ho perso circa 500,00 Euro in 16 anni e avrò una pensione quasi fame.

    Conclusione

    Chiedo una ricostruzione di carriera per i 15 persi per le idonietà raggiunte e non valutate correttamente, dalla Superiore Gerarchia, non avendo considerato la mia età anagrafica, ad oggi ho 56 anni, e rivesto il grado di Vicesovrintendente.
    I criteri valutativi adottati nei miei confronti, non mi hanno garantiranno il raggiungimento al grado apicale, cioè BRIGADIERE CAPO, come previsto dal vecchio riordino, quando è stato introdotto il ruolo di Sovrintendente, il quale affermava con chiarezza che il grado di Brigadiere Capo si doveva garantire al personale di raggiungerlo.
    Questo sitema vessatorio invece mi ha causato un danno economico significante, sia al livello mensile che al livello pensionistico futro.
    Violando tutti i diritti Costutizionali sulla mia persona, a pari di un giuramento da me prestato.

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