Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche” – Accesso alle mense di servizio del personale di Forza Armata

Roma, 30 ago 2021 – Il Sindacato Nazionale Guardiacoste – SI.NA.G. – nell’operare con costanza nella tutela dei propri iscritti e dei militari della Forza Armata e del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera in generale non poteva sottrarsi nell’affrontare l’annosa quaestio dell’accesso alle mense di servizio, in relazione all’adozione del c.d. green pass.

Premesso quanto precede, la scrivente Organizzazione Sindacale, ritiene doveroso esprimere il proprio ringraziamento per la coerente determinazione assunta dalla S.V. nell’emanazione delle direttive contenute nel tldp nr. MARISTAT/UGECOPREVA/6539/SEGR in data 16.08.2021, volte a garantire dignitose condizioni di trattamento del personale della Marina Militare. Direttive indiscutibilmente adottate con sobrio equilibrio, diversamente da quanto operato dai vertici delle altre FF.AA./FF.OO. che hanno comportato al personale, che non si è sottoposto a ciclo vaccinale, la fruizione delle pause per il pranzo in una condizione di disagio e mortificazione della propria dignità di servitori dello Stato, impedendo senza possibile soluzione alternativa l’accesso alle infrastrutture delle Mense Obbligatorie di Servizio.

Grazie alle indicazioni emesse da codesto Stato Maggiore il personale militare di Forza Armata è stato messo nelle condizioni di poter continuare a svolgere il proprio servizio, ergo a poter assolvere al proprio dovere, essendo stati messi a disposizione i tamponi rapidi antigenicitale da poter ottenere il c.d. green pass, mediante i presidi sanitari di F.A. Marina, nonché di poter optare a misure alternative.

Giungono alla scrivente O.S. positive notizie dai propri iscritti relative a direttive emesse dai vari Comandi territoriali che con propri O.D.S. hanno provveduto a garantire la disponibilità dei tamponi di cui trattasi al personale ogni 48h, per poter ottenere il green pass per garantire l’accesso alle M.O.S., ma anche di misure alternative di gestione, quali smart working, variazione dell’orario di servizio su 6 giorni, facoltà di pranzi da asporto oppure la facoltà di poter essere autorizzati a recarsi presso il proprio domicilio, ove possibile, per la pausa pranzo.

Ovviamente la ripartizione territoriale di taluni Comandi distribuiti sul territorio nazionale in posizione non favorevole rispetto alle infermerie presidiarie M.M., quale in particolare il caso specifico dei Comandi periferici del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha fatto riscontrare anche l’adozione di regolamentazioni riguardanti l’introduzione di limitazioni connesse alla certificazione del c.d. green pass, laddove non sono stati contemplati misure adeguate quali garantire i tamponi rapidi antigenici gratuiti al personale.

Contestualmente alla scrivente O.S. giungono numerose segnalazioni e moniti di apprensione da parte dei propri iscritti, in particolare appartenente al Corpo delle Capitanerie di Porto, in ordine alla vexata quaestio, ovvero disomogenee condizioni di fruizione delle mense di servizio rispetto al restante personale di F.A., soprattutto quali l’accesso ai servizi di ristorazione in regime di convenzione con esercizi privati, per i quali, in assenza di spazi all’aperto, è consentito soltanto a coloro che siano muniti di certificazioni verdi COVID-19. In sintesi trattasi della mancata disponibilità di tamponi antigenici rapidi, per ottenere il green pass, nonché di forme alternative per la consumazione del pasto, con modalità take way (sacchetto viveri), che può sostituire in via del tutto eccezionale il pranzo o la cena, ma non può certamente costituire una modalità abituale per soddisfare il diritto al trattamento vitto.

Tra l’altro sono state segnalate forme di erogazione dei take way con modalità non in linea alle vigenti disposizioni in materia di sicurezza ed igiene alimentare e comunque non conformi nella composizione a quanto previsto dalla pubblicazione sulle “Norme per il servizio di vettovagliamento del personale nella Marina”, ovvero la somministrazione di piatti freddi consegnati al personale in contenitori non conformi da consumare in aree non idoneamente predisposte.

E’ d’uopo, altresì, segnalare che le disposizioni del c.d. green pass (certificazioni verdi COVID-19) non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale ed alle persone esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti del Ministero della Salute, per i quali non sono state previste idonee forme di garanzia, nelle varie direttive in materia emanate sia a livello centrale che a livello locale, per il diritto di accesso alle mense di servizio.

La scrivente O.S. consapevole del momento particolarmente complesso e delicato che il Paese sta vivendo a causa della pandemia, nonché dell’importanza del rispetto delle misure di contrasto e prevenzione adottate, ha determinato di non assumere alcuna posizione ideologica riguardo alla validità della vaccinazione, quale strumento utile per contrastare la diffusione del Covid-19, né alcuna tesi divergente da quella proposta dalla comunità scientifica e dall’autorità governativa.

Tuttavia dovendo ottemperare al proprio dovere di rappresentanza del personale iscritto, nonché quale parte sociale del personale di categoria in genere della Forza Armata, sente l’obbligo di evidenziare a codesto Stato Maggiore che talune forme di discriminazione tra personale vaccinato e non, soprattutto in questo frangente e per queste delicate e complesse tematiche che impattano anche sui diritti fondamentali del personale, stanno facendo insorgere fra lo stesso uno stato di profondo disagio e disorientamento.

Disorientamento dovuto anche dalla consapevolezza che le occasioni di contatto, anche prolungato, non sono ricercabili soltanto nei locali adibiti a mensa di servizio, ma anche e soprattutto nelle infrastrutture ed a bordo delle unità e dei velivoli quali sedi abituali di servizio, nonché negli alloggi di servizio.

Il quotidiano rispetto dei protocolli per lo svolgimento di servizio, laddove negli ambienti di servizio sono sempre osservate le regole di distanziamento sociale e di utilizzo dei DPI, senza porre in secondo luogo le procedure di periodiche sanificazioni degli ambienti di cui trattasi, hanno costantemente consentito una corretta prevenzione al controllo dell’insorgenza di possibili focolai epidemiologici.

A tal riguardo chiediamo alla SS.VV. Ill.ma, facendo appello alla Sua sensibilità ed al Suo elevato buonsenso affinché possa essere garantito in tutti i Comandi della Forza Armata, tra cui in particolare presso i predetti Comandi periferici del Corpo delle Capitanerie di Porto, implementando le direttive impartite con il tldp di cui in riferimento con ulteriori direttive specifiche con le quali poter garantire parità di garanzia dei diritti e di dignità dei singoli militari, i quali sono chiamati ad operare in un regime di specificità di status d’impiego, potendo nel contempo garantire quel contemperamento delle esigenze di salvaguardare, prioritariamente, la salute pubblica.

In particolare si chiede di voler verificare sulla corretta esecuzione dei tamponi rapidi antigenici al personale interessato, nonché di valutare anche la previsione di sottoporre a tamponi periodici anche il personale vaccinato, considerato che lo stesso può contagiarsi e conseguenzialmente può contagiare alla pari del personale non vaccinato.

Infine si chiede di poter garantire al personale destinatario del servizio take way, auspicando che sia a carattere strettamente transitorio, la messa a disposizione di idonei locali, soprattutto sotto il profilo igienico sanitario e del rispetto del D.lgs. 81/2008, prevedendo in alternativa forme di gestione quali rimodulazione dell’orario di servizio evitando i rientri pomeridiani, smart working etc. etc.

Infine la scrivente O.S. si fa riserva di segnalare direttamente a codesto Stato Maggiore eventuali provvedimenti adottati dai Comandi territoriali dai quali dovessero eventualmente emergere possibili discriminazioni dirette o indirette di personale militare che non sia vaccinato o che abbia scelto di non essere vaccinato, in violazione dell’articolo 36 del Regolamento 2021/953 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021 e s.m.i.

Rimaniamo in attesa di un Suo autorevole, per quanto possibile alacre riscontro e cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.

Roma, lì 25 Agosto 2021

Il Segretario Generale Nazionale
Pasquale DE VITA

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