ALCUBNI SINDACATI DEI DIPENDENTI DELLO STATO CHIEDONO lo Smart working per rischio COVID. Brunetta gela i sindacati: “Incomprensibile”

Roma, 4 gen 2022 – QUESTA VOLTA E’ GIUSTO DARE RAGIONE AL MINISTRO BRUNETTA. Mentre alcun i Sindacati contenstavano i provvedimenti anticovid tipo le mense separate tra vaccinati e non, il green pass per lavorare, ecc, ora di contro, siccome forse fa comodo, hanno paura del covid e chiedono di rimanere a casa per lavorare. Ma lo sappiamo, almeno per la Difesa, che lo smart working non e’ per tutti; e neanche tutti gli incarichi possono lavorare da casa. Come statali abbiamo gia’ moltissimi benefici, tra i quali il posto fisso a stipendio fisso; tutti i benefici della 104 senza discutere, tutte le malattie senza discutere ed e’ giusto dare l’esempio e lavorare sodo. Magari facciamo anche vaccinare tutti gli statali.

Ma vediamo cosa risponde il Ministro a questa ricghiesta dei Sindacati.

I rappresentanti dei lavoratori chiedono il ritorno al lavoro agile nella pubblica amministrazione alla luce della risalita dei contagi. Secca la replica del dipartimento Funzione pubblica: “Flessibilità già garantita, linee guida approvate col consenso di tutti”.

La risalita dei contagi Covid spinta dalla diffusione della variante Omicron riaccende il dibattito sullo smart working: i sindacati premono per un massiccio ritorno al lavoro agile nel comparto pubblico, ma dal dipartimento della Funzione Pubblica la richiesta viene bollata come “incomprensibile”.

E’ stato il segretario generale Confsal, Angelo Raffale Margiotta, a dare fuoco alle polveri chiedendo il ritorno al lavoro agile come modalità ordinari per tutti i lavoratori per la durata dello stato di emergenza, cioè fino al 31 marzo 2022. “Stiamo assistendo a un crescente aumento dei contagi, per il diffondersi di nuove varianti, con conseguenti misure di quarantena, sia per i colpiti sia per chi ha avuto con gli stessi contatti, che moltiplicano le assenze a dismisura”, ha messo nero su bianco in una lettera al ministro Renato Brunetta, parlando di “forte disagio” per le attività lavorative ordinarie e “grande preoccupazione tra i lavoratori per l’effetto che tale situazione potrebbe determinare anche nell’ambito familiare”. Sulla stessa linea Marco Carlomagno, segretario generale Flp (Federazione dei lavoratori della Funzione pubblica): “Il Governo – ha detto – ripristini il lavoro agile emergenziale anche nella pubblica amministrazione. E’ una necessità per la sicurezza dei lavoratori”. L’articolo completo continua qui >>>

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