Roma, 10 feb 2022 – DA RAINEWS.IT / Il termine foibe è almeno parzialmente improprio dato che solo una minima parte delle vittime, fu occultata nelle foibe, mentre la maggior parte perse la vita in altro modo (nelle prigioni o nei campi di concentramento iugoslavi, o nelle marce di trasferimento).
I massacri o eccidi delle Foibe iniziarono dopo l’8 marzo 1943 con lo sfaldamento delle forze armate italiane seguite al crollo del regime fascista, quando nei territori dell’Istria il potere venne assunto dal movimento di liberazione jugoslavo.
Con i massacri o eccidi delle Foibe si fa riferimento alle migliaia di italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito verso la fine della Seconda guerra mondiale. Le foibe altro non sono che delle grandi feritoie o inghiottitoi carsici, talvolta di dimensioni spettacolari, tipici della regione Giulia. Nell’Istria se ne conterebbero circa 1700.
Il termine è almeno parzialmente improprio dato che solo una minima parte delle vittime fu occultata nelle foibe, mentre la maggior parte perse la vita in altro modo (nelle prigioni o nei campi di concentramento iugoslavi, o nelle marce di trasferimento).
La prima ondata di violenze seguì l’8 marzo 1943 e lo sfaldamento delle forze armate italiane seguite al crollo del regime mussoliniano. I tedeschi occuparono i centri strategici di Trieste, Pola e Fiume, mentre nell’interno dell’Istria il potere venne assunto dal movimento di liberazione jugoslavo. Il quadro divenne presto estremamente confuso tra l’insurrezione dei contadini e arrivo delle formazioni partigiane croate. L’ARTICOLO COMPLETO CONTINUA QUI >>>
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