Cosa mangiano i soldati? Giro del mondo delle Razioni K (e quella italiana è la più sana)

Roma, 30 mar 2022 – La Francia offre ai soldati patè di cervo, il Canada filetto di salmone, la Spagna prosciutto e calamari sott’olio. Ma i pasti militari italiani a base di tortellini, tonno con piselli e cereali sono i più apprezzati.

L’Italia sta inviando in Ucraina anche migliaia di razioni K, il pasto giornaliero destinato a chi combatte. Si tratta di una confezione ultracompatta e in ciascuna sono contenuti tre moduli: colazione, pranzo e cena. L’Esercito italiano, comprendendo l’importanza di un regime alimentare che tenga i soldati in condizioni fisiche ottimali, ha modificato l’apporto calorico totale incrementandolo da 3.650 a 4.000 Kcal., ciò per garantire e soddisfare la minima esigenza energetica, che parte da una base di circa 2.500 calorie quotidiane pro capite.

Questa razione è diventata, nel tempo, un mito! Infatti, dalla Seconda Guerra Mondiale, nel 1941, il fisiologo degli Stati Uniti Ancel Keys scopritore dello stile di vita mediterraneo cioè la dieta Mediterranea, fu incaricato dal Dipartimento di guerra degli Stati Uniti di creare una razione non deperibile e sempre pronta per il consumo dell’esercito. Egli formulò la famosa “Razione K” sembra dall’iniziale del cognome dello scienziato medesimo. Le caratteristiche di questo sistema di alimentazione creato appositamente per l’esercito dovevano rispondere a queste esigenze: facilità di trasporto e apporto nutrizionale completo.

Prima della “Razione K” ci si rivolse ai cibi in scatola, economici e al contempo capaci di fornire l’energia necessaria al sostentamento fisico di un soldato. Ancel Keys selezionò gallette, insaccati di suino, caramelle, barrette di cioccolata e altri cibi riuscendo a comporre una razione, che pesava meno di un chilogrammo, circa 870 grammi che fornisse un intake calorico pari a 3.200 Kcal. per soldato.

I militari lo valutarono soddisfacente e capace di appagare il senso di fame, ma qualitativamente non proprio ideale.  Il programma comprendeva tre pasti: colazione, pranzo e cena. La Razione K era stata progettata per essere utilizzata per un massimo di 15 giorni consecutivi oppure in caso di emergenza. Invece, fu poi utilizzata durante tutta la Seconda guerra mondiale.

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