Lucio Caracciolo sulla Nato Baltica: “Ecco le conseguenze per l’Italia. Comunque vada…”, a cosa siamo condannati

Roma, 4 apr 2022 – Comunque finirà – se finirà – questa guerra, l’Italia ne uscirà più marginale quindi meno sicura”. Perché, scrive Lucio Caracciolo nel suo editoriale su La Stampa, “l’Alleanza Atlantica si concentrerà sui quadranti Est e Nord, con il Mediterraneo sempre più scoperto. Si concretizza sotto i nostri occhi”, ricorda il direttore di Limes, la “Nato baltica di cui profetava Gianni De Michelis negli anni Novanta”, quindi “il nostro fronte marittimo necessiterà perciò di maggiore attenzione nazionale, poiché quella alleata tenderà a orientarsi altrove”.

Se insomma gli Usa resteranno i “grandi registi della Nato” concentrati però sulla “sfida cinese”, “la difesa dell’Europa sarà affare anzitutto degli europei. I quali dietro la facciata unitaria procedono in ordine rigorosamente sparso. A guerra in corso. Figuriamoci dopo”. Infatti, sottolinea Caracciolo, “il profilo dello schieramento occidentale post-invasione dell’Ucraina è in via di ridefinizione.

Polonia e Romania si profilano da tempo perni avanzati sul fronte orientale. Svezia e Finlandia (neutri pro forma, atlantici di fatto, presto forse di diritto) accompagneranno i baltici ex sovietici nel primo controllo della frontiera settentrionale della Russia. E la Germania riarmata in grande si affermerà potenza centrale nel contenimento di Mosca”.

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