Roma, 13 mag 2022 – La scelta delle uniformi in base alle stagioni dell’anno e il repentino innalzamento della temperatura climatica – un fenomeno ciclico largamente prevedibile e facilmente superabile – sono i due aspetti principali che, nell’ambito della valutazione rischi del datore di lavoro, dovrebbero essere esaminati prima di ogni altra esigenza. Nonostante ciò, a causa di disposizioni rigide e inadeguate, i militari si ritrovano puntualmente costretti ad indossare l’uniforme invernale benché le temperature siano nettamente sopra la media stagionale anche a seguito del surriscaldamento globale che, di fatto, ha cancellato primavera e autunno
Tale condizione – sottolinea preoccupato Carmine Caforio – oltre a diffondere forte malessere, espone i militari a sofferenza e soprattutto a inutili rischi per la salute, in particolare per coloro che vengono impiegati in servizi esterni in uniforme. Il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. 81/2008) indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello di valutare “TUTTI I RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI”, compresi quelli riguardanti “GRUPPI DI LAVORATORI ESPOSTI A RISCHI PARTICOLARI” e, quindi, anche a quelli connessi al caldo.
Le mezze stagioni non esistono più..