Roma, 17 mag 2022 – Rimase a lungo «in gentile compagnia» di una giovane donna all’interno della caserma durante il turno di notte. Un incontro, quello tra il carabiniere scelto e l’ospite femminile, che evidentemente non passò inosservato, visto che l’episodio giunse all’orecchio del comandante.
Scattò un procedimento disciplinare, il cui esito risultò l’irrogazione nei confronti del militare del «provvedimento del rimprovero». Sanzione che il carabiniere accettò tutt’altro che di buon grado, ingaggiando da allora un contenzioso che si è appena concluso dopo oltre 7 anni di ricorsi e sentenze.
Il nodo del contendere, quel controverso «incontro notturno in caserma con una giovane donna», risale al 14 dicembre del 2014 e ne è stata teatro la caserma di Peschiera del Garda.
A descrivere l’accaduto, in gergo militaresco, è la motivazione con cui il comandante giustificava all’epoca il provvedimento disciplinare contro il carabiniere scelto: quest’ultimo, «addetto alla stazione del capoluogo, nell’adempimento del turno di militare di servizio alla caserma sede di comando intermedio, s’intratteneva – si legge nel rapporto redatto dal superiore – con una giovane donna nel locale adibito alla vigilanza e alla custodia delle armi, in orario notturno, senza giustificato motivo e senza registrarla, consentendole una prolungata permanenza con conseguente omissione di attenta e costante vigilanza alla sicurezza della struttura militare».
Tutto ciò, nell’ottica del comandante, rappresentava «una mancanza» da punire con la sanzione del «rimprovero», una sorta di ammonimento. Il diretto interessato fece subito ricorso gerarchico, ma gli andò male.
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