IL SIULM INTERVIENE SULLA REVISIONE DEL MODELLO DI RECLUTAMENTO DEI VOLONTARI E IL DIFFERIMENTO DELLA RIDUZIONE DELLE DOTAZIONI ORGANICHE PREVISTE DALLA LEGGE 244/2012

Roma, 20 mag 2022 – LAVORO: IL SIULM ESPRIME MODERATA SODDISFAZIONE PER L’APPROVAZIONE ALLA CAMERA DEL TESTO CHE PREVEDE LA REVISIONE DEL MODELLO DI RECLUTAMENTO DEI VOLONTARI E IL DIFFERIMENTO DELLA RIDUZIONE DELLE DOTAZIONI ORGANICHE PREVISTE DALLA LEGGE 244/2012 E SCRIVE ALLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIFESA DEL SENATO, SEN. ROBERTA PINOTTI PER ESSERE ASCOLTATI IN MERITO. GRAVE COMUNQUE LA DIMENTICANZA NELL’ARTICOLO 9 COMMA 2 DEL PROVVEDIMENTO, DI NON RIPORTARE IL PARERE FORMULATO DAI COSTITUITI E RICONOSCIUTI SINDACATI MILITARI.

Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SIULM) esprime la propria moderata soddisfazione per l’approvazione alla Camera del testo unificato elaborato dal Comitato ristretto che ha abbinato le proposte di legge formulate dalle varie compagini politiche, relativo alla revisione del modello di reclutamento dei volontari in ferma prefissata, il differimento della riduzione delle dotazioni organiche a suo tempo previste dalla legge 244/2012 (c.d. Legge DI PAOLA) e che prevede anche la delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale.

Inoltre, il SIULM esprime il proprio disappunto per quanto riportato nell’articolo 9 comma 2 del disegno di legge, ove è stato previsto solo il parere formulato dal Consiglio centrale di rappresentanza e non delle organizzazioni sindacali militari normativamente riconosciute. L’ARTICOLO COMPLETO CONTINUA QUI >>>

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2 thoughts on “IL SIULM INTERVIENE SULLA REVISIONE DEL MODELLO DI RECLUTAMENTO DEI VOLONTARI E IL DIFFERIMENTO DELLA RIDUZIONE DELLE DOTAZIONI ORGANICHE PREVISTE DALLA LEGGE 244/2012”

  1. C’è un elemento che viene (colpevolmente?) tralasciato in questa revisione: che le forze armate sono già vecchie e nulla si fa per agevolare un ricambio a questo punto, urgente ed indifferibile.
    Invece di penalizzare chi lascerebbe volentieri il servizio prima del limite di età ma con già i requisiti maturati e comunque un’età di tutto rispetto (57 anni anni vi sembrano pochi?), si fa in modo di costringerli a trascinarsi fino al fatidico limite di età.
    Questa non è lungimiranza, non è volere uno strumento militare (ma la stessa cosa varrebbe anche per le FF.PP) efficiente e moderno, che possa prontamente ed efficacemente rispondere alle situazioni di crisi come quella attuale, bensì miopia allo stato puro per la quale si antepongono sempre e comunque esigenze di “contenimento della spesa”.
    E’ sufficiente farsi un giro per i reparti per capire lo stato dell’arte: pochissime immissioni di personale giovane a fronte di un “core” di gente anziana o molto anziana in tutta la scala gerarchica.
    I nodi verranno presto al pettine con la prossima fuoriuscita in blocco di personale arruolato alla metà degli anni 80, quando i volumi erano molto consistenti, e che si appresta a raggiungere i limiti di età.
    Questo modello di revisione è. a mio avviso, l’ennesimo spostamento in avanti della risoluzione di problemi antichi. E’ l’ennesima dimostrazione di incapacità e poca lungimiranza di una politica che ha sempre visto lo strumento militare come un fardello del quale però non ci si può privare.
    La stessa legge 244/2012 era nata con lo spirito di rendere più dinamiche ed efficienti le FF.AA. attraverso l’introduzione di strumenti per favorire un rapido ricambio generazionale ma poi sappiamo com’è andata a finire.

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