Legge 46/2022, Sindacato dei Militari: da oggi è vietata qualsiasi attività e la riscossione dei contributi sindacali

Roma, 27 mag 2022 – Pubblichiamo parte di articolo tratto dal portale del Sindacato dei Militari, a cura di Riccardo Saccotelli. Da oggi tutte le associazioni professionali a carattere sindacale tra militari già provviste di assenso ministeriale ai sensi dell’articolo 1475, comma 1, decreto legislativo 66/2010, non potranno più esercitare alcuna attività a favore dei loro iscritti ne raccogliere i contributi sindacali. È questa la sconcertante realtà che si prospetta con l’entrata in vigore di una legge pessima, frutto dell’ignoranza e del pregiudizio di una classe politica che si è dimostrata capace di stravolgere la decisione della Corte costituzionale e cancellare i diritti sindacali dei più fedeli servitori dello Stato in cambio delle pacche sulle spalle e dei compiacimenti di qualche generale preoccupato di perdere i propri privilegi.

Con l’entrata in vigore della legge 46/2022 il cui titolo ironicamente recita “Norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo”, promulgata frettolosamente a pochi giorni dalla definitiva approvazione da parte del Parlamento e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 12 maggio scorso, tutte le associazioni professionali a carattere sindacale tra militari già precedentemente autorizzate dal Ministro competente hanno ora 90 giorni per adeguarsi al dettato normativo. Decorso detto termine le medesime dovranno attendere che il ministero competente concluda positivamente, entro i sessanta giorni successivi, l’accertamento del possesso dei requisiti previsti dalla legge e ne disponga l’iscrizione in un apposito albo ai fini dell’esercizio delle attività.

Durante il procedimento di verifica alle associazioni sindacali è vietato svolgere qualsiasi attività o riscuotere i contributi sindacali. Divieti questi verso i quali siamo certi i vertici militari vorranno (dovranno) esercitare la più rigorosa azione di vigilanza. In particolare il compito più difficile toccherà al Comandante Generale dei carabinieri che dovrà immediatamente sospendere la riscossione dei contributi sindacali dalle buste paga di tutti quei carabinieri che hanno già rilasciato la delega a favore di una delle associazioni sindacali rivolte al personale dell’Arma. L’ARTICOLO CONTINUA QUI >>>

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