Roma, 4 giu 2022 – DAL SITO SIULP.IT – Sono state depositate le prime due sentenze – di uguale contenuto – con cui la Sezione Quarta del Tar Roma ha rigettato i nostri ricorsi, dichiarandoli inammissibili per carenza di legittimazione attiva, e ha condannato i ricorrenti, in solido, al pagamento delle spese di lite in favore delle convenute Amministrazioni.
Sarà necessario attendere il deposito di tutte e cinque le sentenze per avere un’idea precisa al riguardo, ma è ormai chiaro come il rigetto del ricorso comporti la necessità di aprire una riflessione sugli esiti di una iniziativa connessa a complesse ed importanti questioni di diritto.
Preoccupa soprattutto il fatto che anche altre sezioni dello stesso Tribunale abbiano rigettato analoghe domande condannando i ricorrenti alla rifusione delle spese legali a favore delle amministrazioni intimate e con importi ragguardevoli.
Sulla scorta di queste considerazioni e con riferimento alla possibilità di ulteriori soccombenze per gli altri nostri ricorsi pendenti, con conseguente condanna a spese di lite o addirittura per “responsabilità aggravata”, riteniamo sarebbe prudente rinunciare a tutti i ricorsi da noi presentati con lo stesso oggetto e attualmente pendenti.
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Ma perché si è perso questo ricorso se abbiamo ragione al 100%. Booohhh non ci capisco più niente. Grazie a chi saprà dare una risposta congrua con l’argomento.
Semplicemente perché ci sono interessi troppo grandi economici, vedasi i militari della gdf imbarcati sulle motovedette con amianto a bordo sempre negato ora dopo anni di battaglie legali ad aprile è uscita la prima sentenza storica sulle sostanze cancerogene presenti a bordo e insalubri per gli equipaggi. Bisogna sempre combattere ahinoi. Un saluto
Il TAR Puglia però ha dato ragione al collega dell’Aeronautica vincendo in parte il ricorso e da quella sentenza bisogna prendere spunto e fare ricorso con avvocati competenti che riescano magari a portare il caso in corte Europea. Come si fa a dire che non ci sia stato un danno economico quando chi ha fatto la legge è il primo a non averne rispettato i criteri, uno dei principi fondamentali in giurisprudenza è la parità di trattamento e il principio di non discriminazione violato palesemente in questo caso.
Io non capisco perché quando a sbagliare è il singolo cittadino, paga, zitto e muto. Quando a sbagliare è lo Stato, incominciamo con i se, ma, booohhh, poi vediamo, firse, non si sa’. E daiiiii.
Viva la democrazia
Siamo alle solite bisogna capire che siamo considerati carne da macello e ci adoperano al loro piacimento.Serviamo quando gli facciamo la scorta ma per un nostro diritto riconosciuto dalle norme giuridiche ci viene immancabilmente negato.W il rispetto per chi sputa sangue.