CASADIRITTO – Lettera aperta al Ministro della Difesa

Al Sig. MINISTRO della DIFESA, Guido CROSETTO – Palazzo Baracchini, Via XX Settembre n. 4

00184 R O M A

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Caro Sig. Ministro della Difesa, in occasione del suo conferimento alla carica di Ministro della Difesa a lei attribuito, l’Associazione CASADIRITTO ed il suo Coordinatore Nazionale Sergio Boncioli, le rivolge un augurio per un proficuo lavoro di legislatura, nella sua importante carica.

Ci auguriamo nello stesso momento, che l’ampia conoscenza che lei ha del “ problema” e dei “problemi” in materia di infrastrutture militari e piu’ in particolare di quello alloggiativo della Difesa nel suo insieme, ci aiuterà e lei sarà facilitato ora per avere un giusto approccio nel momento che, allorquando saranno definiti tutti i contorni e le deleghe da assegnare e la definizione di tutte le Commissioni Difesa e dei suoi Organismi, da quel momento si potrà riprendere quel percorso, già cominciato nel 2008 per quanto riguarda gli alloggi militari.

CASADIRITTO mette a disposizione tutto il suo patrimonio di conoscenza ed esperienza, vieppiu’ consolidato in questi anni dopo l’entrata in vigore, e tuttora operante, ( seppure con lievi modifiche, mai veramente incisive) dei provvedimenti legislativi a suo tempo andasti in vigore, vale a dire il “ Programma pluriennale di Costruzione, ristrutturazione e vendite degli alloggi del Patrimoni abitativo” di cui al Decreto Legislativo del 18 maggio 2010, al cui interno era prevista la costruzione di circa 50.000 alloggi e le vendite di circa 3.000 alloggi non piu’ utili alle esigenze della Difesa. Ma soprattutto il Decreto del 16 marzo 2011 inerente all’applicazione dei canoni di mercato, collegato in qualche modo al Decreto del 18 maggio 2010 citato.

In questi lunghi e travagliati 12 anni, purtroppo, ne abbiamo verificato la loro applicazione giorno per giorno,. Mi riferisco, oltre alle costruzioni e vendite, i cui risultati deludenti hanno stupito perfino la Corte dei Conti nelle sue Relazioni, soprattutto ai canoni di mercato i cui effetti deflagranti sono ricaduti sui bilanci delle famiglie interessate facendo cadere in caduta libera le loro disponibilità derivanti da pensioni e stipendi medio e medio bassi. E la ricaduta si è riversata anche nelle entrate dei canoni complessivi e della quota spettante al Ministero della Difesa che è stata pressoché dimezzata dall’aumento a dismisura degli alloggi vuoti, circa 5.000 su 15.500 alloggi.

Questo scenario si era ben delineato a dire il vero, fin dall’entrata in vigore di quella decretazione, piu’ volte palesata da CASADIRITTO ed ora constatata allo stato dei fatti. Era un film già visto.

Era evidente che con l’innovazione e l’introduzione dei coefficienti OMI e dei relativi indicatori di zone censuarie , su un complesso di alloggi in genere non accatastato, aggiunto al pressapochismo di certi organi tecnici della Difesa incaricati di redigere i verbali tecnici, quello che sarebbe poi successo, Le segnalo per esempio che chi ha avuto la sfortuna di vedersi applicati i parametri OMI nel 2010 per il 2011 data di inizio data nella quale il mercato risentiva ancora del boom edilizio, ora con quello che è avvenuto in questi 12 anni in materia di valore degli alloggi, con banche che mettono all’asta centinaia di migliaia di immoblii invenduti ancora oggi quei valori del 2010 vengono continuati ad applicarsi sui canoni ancorati a quella data. Quei problemi rimangono a tutt’oggi tali e quali con le inevitabili episodi di contenzioso, di arretrati spaventosi e di un continuo e persistente malessere e amarezza tra le famiglie interessate. Il tutto “ condito” poi da un continuo depauperamento del patrimonio ancora abitato ma fatiscente.

Questo caro Ministro è il quadro e l’ambito in cui ella è chiamato a porre rimedio. Ora vorremmo che, assieme e con la collaborazione di CASADIRITTO qualora richiesta, al di la di ogni posizione preconcetta e fuori da ogni polemica, si riprenda il discorso forti dell’esperienza acquisita e verificata dai dati. Le chiediamo di riprendere i contatti con CASADIRITTO.

Ma da dove iniziare? Proprio da dove era stato interrotto, con la caduta del quarto Governo Berlusconi e con le sue conseguenti dimissioni dalla sua carica di Sottosegretario con delega agli alloggi. E vorremmo proprio ricominciare da quando in quei concitati giorni , già sotto l’evidenza dei primi effetti del Decreto del 16 marzo 2011, lei ’ espresse convinzione di una necessaria modifica del Decreto del 16 marzo 2011 , esprimendo in un inusuale e generoso quanto vano tentativo, la necessità di concordare un intervento tale da porre rimedio aduna situazione che si stava creando; Dopo un preambolo riepilogativo, lei esprimeva questa osservazione”

“ … dalla lettura dei tabulati riepilogativi fornitemi, ho potuto rilevare come in non poche circostanze l’adeguamento ai canoni di mercato ha consegnato un risultato in termini finanziari, almeno apparentemente spropositato.

Stante questa situazione, è di tutta evidenza come si rendano necessarie urgenti verifiche in tal senso anche e, soprattutto, per il fatto che essendo tali importi trattenuti direttamente dallo stipendio o dalla pensione del personale interessato in servizio o in quiescenza, per taluni di loro parrebbe addirittura paventarsi la possibilità che gli emolumenti percepiti non siano sufficientemente capienti ad assicurare quanto richiesto. Con gli immaginabili effetti, sul piano umano e familiare, che è facile prevedere”…..

Talmente facile che cio’ è quello che ’ è accaduto in seguito. Ma era troppo tardi e quel Decreto è ancora in vigore con quello che ne consegue, ma ora importante ora come allora, averlo dedotto e puntualizzato, seppure alla fine del suo mandato , senza averne una risposta pratica.

Ma quel gesto rimane importante. Altro punto di partenza che potrebbe essere utile, ricordiamo l’episodio accaduto davanti Montecitorio, di fronte all’albergo Nazionale nell’immediato gennaio 2013, ove davanti ad una Delegazione di CASADIRITTO che manifestava con un sit in organizzato contro i canoni di mercato, in presenza di prove inconfutabili che riproduceva una gigantografia di busta paga e con un cartello al collo, un sottufficiale le esternava il disappunto e la costernazione per l’applicazione di quel canone abnorme, che si mangiava quasi del tutto la sua busta paga. Lei davanti a me e agli altri utenti le distanze da quegli effetti deleteri, addossando le colpe non si sa bene a “ quelli la”. Ma il gesto fu apprezzato, ma poi non se ne fece nulla. Purtroppo quel sottufficiale che tanto collaborava e partecipava con noi , essendo parte in causa, ora non c’è piu’ colpito fin alla fine dal terrore di non farcela per la sua famiglia. Come tanti di noi. Ma la sua storia dolorosa di quel sottufficiale della Cecchignola è rimasta nella mente di noi tutti e ci ha dato la forza di continuare.

Di quella giornata CASADIRITTO ne fece un memorabile articolo.

Ecco Sig. Ministro, ora con una carica e dei compiti terribili avuti di fresco, CASADIRITTO vorrebbe riprendere per proseguire un discorso di collaborazione e di attiva partecipazione, naturalmente senza invasioni di campo e tenuto conto della sua figura istituzionale, assolutamente rispettoso e realistico, partendo da aspetti anche da lei , come abbiamo visto, già condivisi, partendo comunque dagli effetti traumatici che quei provvedimenti hanno provocato sulle famiglie , tali da richiedere una intera ricostruzione della vecchia impalcatura vecchia e inapplicabile, non piu’ bastevole di manutenzione in corso d’opera. Ora che ci troviamo davanti una intera Legislatura.

Ma nel frattempo , le chiediamo altresì, che nel prossimo e incombente Decreto Biennale, ancora da definire, siano inseriti alcuni correttivi urgenti e indispensabili, da inserire poi nel COM e nel TUOM, in parte già accennati da CASADIRITTO nel corso di una audizione dell’Associazione in Commissione Difesa della Camera in una non lontana seduta preparatoria del Decreto stesso. Insomma anche qui un Decreto di discontinuità radicale rispetto allo schema di Decreto Biennale che invano si è tentato fa parte della vecchia Amministrazione di far approvare nello scorso mese di Agosto, grazie all’azione di CASADIRITTO è stato rigettato. Di questo le saranno giunti certamente gli echi.

Signor Ministro, non per nostalgia, ma ricordo bene i nostri primi incontri di lavoro, io in solitario senza collaboratori presenti, alla fine del 2008, lei fresco di nomina e di Delega. Ricordo la sua cortesia, i suoi modi di asciolto e quelle che ci appariva fossero della apertura. Sono passati quindici anni per me ma anche per lei, ma ora lei Ministro ed io ancora Coordinatore di CASADIRITTO stiamo davanti agli stessi problemi per quanto riguarda gli alloggi militari, che personalmente ho dovuto seguire passo per passo con i vari Ministri che nel frattempo di sono succeduti con illusioni apparenti successi ma in definitiva ancora avendo a che fare con i canoni di mercato, sfratti e contenziosi.

Le chiedo quindi di riaprire e rendere operanti quei tavoli precedenti, a suo tempo interrotti, partendo proprio dagli episodi ricordati e dall’esperienza acquisita attraverso quei provvedimenti che in qualche modo ci hanno arricchito in termini di conoscenza. Non secondarie appaiono poi le mutate condizioni del mercato immobiliare unitamente al peggiorare delle condizioni economiche complessive delle nostre famiglie, oberate da pagamenti di diversa natura ( utenze, servizi e aumento a due cifre del costo della vita, al quale si aggiunge poi l’inevitabile aumento e adeguamento ISTAT gravante sui nostri canoni ) che di fatto erodono sensibilmente i redditi di pensioni e stipendi rendendo problematico persino il pagamento dei canoni ancora “ tutelati”.

Lei per quanto mi risulta è portato all’ascolto ed alla riflessione per poi decidere, ed auspico che lei metta in Agenda all’interno dei vari dossier, anche “ il dossier alloggi” all’interno del quale venga fissato un incontro con l’Associazione CASADIRITTO, e che questo atto appaia come un nuovo inizio. I dati già in suo possesso fin da allora, aggiornati alla luce dei nuovi elementi apparsi nel corso degli anni, ci permetteranno di attualizzare il tutto e trovare un punto di caduta per arrivare ad una sintesi, per quanti auspicabile, soddisfacente. Questo risultato potrebbe risultare. a suo merito, la cifra del suo operato in questo scorcio di inizio legislatura.

In attesa di un cortese e positivo riscontro, le rinnovo gli auguri e porgo cordiali saluti.

Sergio Boncioli

Coordinatore Nazionale CASADIRITTO – Via Garibaldi n.3, 00153 R O M Tel. 06 5883981 – 3392378119

Roma li 28 ottobre 2022

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Fin qui la lettera che CASADIRITTO ha inoltrato e fatto recapitare personalmente e consegnata a mano al Ministro della Difesa il giorno 28 ottobre 2022.

Anche allo scopo di riprendere un discorso iniziato da anni, CASADIRITTO aveva il diritto/dovere di rivolgersi nei termini che si è cercato di esplicitare per trovare comunque una via d’uscita all’attuale situazione alloggiativa. Gli accordi delle corde usate, riflettono in ogni caso una richiesta a breve e un’altra a lungo termine. Allo scopo di rendere piu’ comprensibile per tanti utenti un episodio citato, riportiamo in allegato l’articolo pubblicato sul sito di CASADIRITTO il giorno 25 gennaio 2013 con foto originali prodotte da CASADIRITTO nel corso di quella giornata a Piazza Montecitorio che ci vide protagonisti assieme a tanti utenti colpiti in prima persona dai provvedimenti di quei Decreti, su affitti e vendite.

SCARICA  L’ articolo del 25 gennaio 2013 QUI>>>>>

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