Roma, 5 giu 2023 – PER NN DIMENTICARE / Ritaglio di articolo ripreso da ilgiornale.it / Marco Mandolini viene brutalmente ucciso, ufficialmente, il 13 giugno 1995. Eppure un generale dell’esercito americano di stanza in Italia, una donna molto vicina alla Cia, ha riferito al fratello della vittima che l’intelligence americana sapeva tutto 24 ore prima, il 12 giugno.
La Cia sapeva dell’omicidio di un incursore della Folgore con 24 ore di anticipo rispetto al giorno ufficiale del decesso. E la notizia potrebbe aprire scenari imprevedibili. Come nelle migliori trame di film di spionaggio, l’intelligence statunitense è sempre un passo avanti. Ma occorre andare per ordine e spiegare bene di cosa si stia parlando.
Quella di Marco Mandolini è una storia brutale, misteriosa, triste. Brutale perché Marco Mandolini viene massacrato il 13 giugno 1995 con 40 coltellate. A seguire, probabilmente mentre era già morto o agonizzante, la sua testa è stata schiacciata da un
masso di oltre 20 chili. Misteriosa perché Marco Mandolini era un parà della Folgore, uno 007 del Sismi, un addestratore Gladio che, dopo lo scioglimento della struttura semi-clandestina – avvenuta nel 1990-, diventa addestratore Nato in Germania. L’ARTICOLO CONTINUA QUI >>>