VENTI DI GUERRA? E’ IL TURNO DEL PRESIDENTE TURCO. L’ITALIA E PARIGI INVIANO ALCUNE FREGATE DELLA MARINA A CIPRO?

Roma, 13 ott 2019 – C’E’ SEMPRE QUALCUNO CHE DESTABILIZZA IL MONDO E SE QUESTO QUALCUNO E’ ANCHE UN VICINO DI CASA, AUMENTANO LE PREOCCUPAZIONI E SI PREPARANO I MILITARI. Per difendere Eni e Total dalle provocazioni di Erdogan, Italia e Francia mandano le fregate nel blocco 7 della ZEE. Un paese della NATO, contro altri Paesi della NATO! Lo ha detto il ministro greco della difesa, Nikos Panagiotopulos. A Cipro ci sono sotto tiro le trivelle dell’ENI, della EXXON e TOTAL. Ecco quindi che la nostra presenza servira’ a tutelare i nostri investimenti contro le mire di ERDOGAN.

Cosa sta’ succedendo nel mar Egeo?
La Turchia fregandosene delle leggi e trattati internazionali sta’ perforando illegalmente per cercare il GAS. Il tutto avviene tramite la nave YAVUZ. Il battello Turco e’ scortato da due incrociatori e un sottomarino. Erdogan non ha nessun appiglio di legge per fare questo, in quanto le concessioni sono state date ad altre societa’ internazionali. Il Turco, con le sue provocazioni, inizia ad essere un problema internazionale, anche perche’ ci continuiamo a fare affari e lo teniamo all’interno della NATO. Un problema non di poco conto. Sara’ difficile, proprio per questi interessi, compresa la vendita di armi, sbaragliare la strada espansionistica di Erdogan, ora del gas e ieri dell’invasione fuori dai suoi confini per annientare i curdi (popolazione invisa da sempre ai Turchi) e occupare territori non suoi. Erdogan, per quanto riguarda il blocco della fornitura delle armi da guerra ha detto: ci dispiace che non volete piu’ vendercele, ma per ora abbiamo gli arsenali molto pieni. Infatti per ora l’Europa sa dare soltanto risposte propagandistiche, di fumo negli occhi pe ri cittadini, ma nulla che possa obbligare il Turco a recedere dalle sue iniziative piu’ che sanguinose. Puoi approfondire l’argomento qui >>>

E pensare che pochi anni fa c’era chi voleva anche farlo entrare nell’unione europea, pur non essendo, la Nazione Turca, posizionata nella zona cosi’ identificata come EUROPA!!!! Una grande confusione di interessi e svendita della nostra identita’ culturale, con una storia ben diversa, spesso contrapposta, e di radici religiose e senso della democrazia profondamente diversi.
Su questo argomento e’ interessante leggere
l’articolo di eri di

Ne rendiamo nota una parte: di Alessandro Gnocchi: Immaginate l’ingresso di 80 milioni di turchi, in larghissima maggioranza musulmani, in Europa. I demografi credo siano tutti d’accordo: significherebbe la fine dell’Europa, almeno di quella in cui siamo cresciuti, e l’inizio di qualcos’altro. Tale ingresso, sarebbe avvenuto in coincidenza con un cambiamento significativo della demografia europea. Come hanno segnalato molti studiosi (anche italiani) se la tendenza delle nascite proseguirà nell’attuale direzione, presto in Belgio, Olanda e Svezia avremo città a maggioranza musulmana. Poi avremo intere nazioni a maggioranza musulmana. Questo comporterebbe un radicale cambiamento del nostro stile di vita e del nostro sistema politico. I musulmani, generalizzando ma credo in modo non impreciso, sono fedeli innanzi tutto a una religione e poi allo Stato in cui vivono. Il Corano regola tutte le attività, attraverso una complessa giurisprudenza. La democrazia, agli occhi di un fedele, non ha alcun senso, né si vede come potrebbe averlo. Il mondo musulmano segue da sempre altre strade, dalle monarchie assolute all’accordo tra tribù o entrambe le cose. La stessa Turchia nel giro di poche generazioni è tornata ad avere un Sultano: Erdogan, appunto. Quando ci guardano, forse molti immigrati vedono popoli decadenti, nichilisti tanto boriosi quanto insicuri. E neppure hanno tutti i torti. Dall’articolo di Alessandro Gnocchi, 12 ottobre 2019

 

 

 

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