Roma, 3 giu 2021 – Intervento del Nuovo Sindacato Carabinieri. Queste poche righe dell’amara dichiarazione dell’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta che ha annunciato di aver lasciato il M5S, sintetizzano i motivi del fallimento del movimento e la loro inadeguatezza e incapacità nel voler riformare lo strumento di tutela dei diritti militari.
Quando la Deputata Corda e il Deputato Aresta proposero una versione del disegno di legge sui Sindacati Militari (PDL N. 875), che era un obbrobrio, che costituiva un arretramento iniquo e con profili di incostituzionalità, ci venne risposto a più riprese, che era il frutto di un compromesso con il Partito Democratico.
I Sindacati Militari, compreso NSC, tranne quelli finti dei doppio-cappellisti, si inalberarono e mossero critiche, sostenendo che sui temi dei diritti dei militari non possono esservi compromessi, che snaturano poi nei fatti lo strumento di tutela. Oggi quindi sappiamo a chi addebitare la colpa di uno strumento che giace e langue in Commissione Difesa al Senato e chi ha la maggioranza parlamentare forse non ha più neanche il coraggio di approvare. I nodi sono venuti al pettine.
La Trenta ha lasciato il Movimento 5 Stelle, così come la Corda, e del disegno di legge in itinere rimane solo il nome, frutto di un compromesso al ribasso che è la negazione dei sogni e dei diritti dei militari. I militari sanno bene chi dovranno ringraziare per questo scempio.
Massimiliano Zetti, Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri
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Purtroppo non vogliono dare capacità contrattuale ai sindacati