PENSIONI MILITARI PIU’ PESANTI. ANCORA SULL’ART. 54. Una pensione piu’ dignitosa.

Roma, 30 ago 2019 – SEMPRE PIU’ SENTENZE POSITIVE SULL’ART. 54. SOLO IL VENETO LE RIGETTA IN PRIMA ISTANZA, MA POI A ROMA TI DANNO RAGIONE. In Veneto, per partito preso ormai,. ed e’ difficile per loro cambiare strada, continuano a respingere i ricorsi dei militari per avere riconosciuto il ricalcolo pensionistico con l’art 54. Ormai sono sull’orlo di una crisi di nervi? Sara’ difficile giustificare questo atteggiamento ostinato, davanti a mille sentenze positive! Basta spostarsi, andare nelle altre Regioni, ed ecco che il ricorrente batte l’INPS. Poi in seconda istanza presso la Corte dei Conti Centrale le sentenze respinte da quale sezione giurisdizionale (pochissime, il veneto pero’ e’ in prima fila) sono state sempre favorevoli. Una strada tortuosa ma alla fine si presenta la luce, la giustizia, il riconoscimento di un diritto. per queste ragioni bisogna ricorrere.

Stiamo monitorando giorno per giorno le sentenze delle sezioni. Oggi diamo conoscenza dell’ultima uscita, del Trentino, dato che se ne parla poco. Una sentenza positiva. Per leggerla clicca qui >>>

Forzearmate.eu non ti chiederà mai un contributo o abbonamenti per leggere tutti i nostri contenuti, se di tuo gradimento desideriamo solo che torni a visitarci.

Seguici in tempo reale sul nostro canale e gruppi/chat TELEGRAM - Ti aspettiamo! ECCO COME FARE>>>

Visita la nostra pagina Facebook, metti un "LIKE" per rimanere aggiornato>>>

2 thoughts on “PENSIONI MILITARI PIU’ PESANTI. ANCORA SULL’ART. 54. Una pensione piu’ dignitosa.”

  1. Sì, è vero: Bisogna ricorrere, ma NON SOLO perché, in fin dei conti, il collega beneficiario di sentenza a favore vedrà la pensione incrementarsi di…? 100 euro? E quanto avrà speso per il ricorso visto che INCREDIBILMENTE il giudice ha compensato le spese di lite tra le parti? Ha compensato tra Davide, membro del Popolo sovrano, e Golia, l’INPS con annesso ufficio legale pagato anche da Davide!

    Ricorriamo, dunque, alla Corte dei Conti, ma non dimentichiamo gli altri strumenti nelle mani del Popolo:

    1. un esposto alla Procura presso la Corte dei Conti per rilevare eventuale danno erariale conseguente ai tanti, troppi ricorsi spavaldamente affrontati dall’INPS (tanto le spese legali e l’ufficio legale sono sempre pagati dal Popolo sovrano!);

    2. un esposto alla Procura della Repubblica affinché rilevi eventuali aspetti penali (abusi?) nella condotta dei dirigenti INPS (vds. art. 28 della sempre più maltrattata Costituzione);

    3. lettera aperta al Presidente del Senato, al Presidente della Camera ed al proprio Rappresentante del Popolo presso il Parlamento (dovrebbe essere una persona onorevole, che sa cos’è l’onore!) in quanto l’art. 50 della Costituzione recita: “tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”;

    4. e, se nessuno dei predetti risponde? Scriviamo anche al Presidente della Repubblica che, in fin dei conti, dovrebbe rappresentare noi e non l’INPS, o, almeno, anche noi!

    Quanto pagherebbe il Cittadino? Nulla se ha una casella di posta certificata (PEC), altrimenti il costo di qualche raccomandata (ma perché i destinatari non dovrebbero leggere la posta ordinaria?).

    Se vi giungessero 6000 (numero dei possibili interessati) esposti (per 2) e 6000 lettere (per 3 o 4) non vi incazzereste? Non vi verrebbe la curiosità di verificare di che stanno parlando questi Cittadini? O cestinereste il tutto senza dar ascolto al vostro senso del dovere, favorendo così lo sviluppo di quella strana sensazione che circola tra i Cittadini italiani, quell’allergia verso le istituzioni che sta incancrenendosi nel Popolo che avrebbe dovuto essere sovrano?

    Vale la pena un tale sforzo? Personalmente credo di sì. E’, anzi, il minimo che questa generazione di pensionati possa fare a favore di coloro (nostri figli? nostri nipoti?) che seguiranno e che forse la pensione non la vedranno nemmeno (anche per colpa di ciascuno di noi).

    E, se dovesse rimanervi un po’ di inchiostro, forse è il caso di scrivere anche al Direttore di PREVIMIL ed al Ministro della Difesa perché la smettano di “terrorizzarci” con la sentenza della Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale per il Veneto n. 46 del 30/03/2018! E’ dalla pubblicazione della stessa (più di un anno fa) che PREVIMIL l’ha in evidenza sulla sua pagina web (https://www.difesa.it/SGD-DNA/Staff/DG/PREVIMIL/Pagine/Circolari.aspx)! Possibile che si siano dimenticati di pubblicare tutte le altre sentenze favorevoli ai ricorrenti? E’ possibile che continuino a mantenere il moccolo all’INPS anziché operare per il bene dei Colleghi, anche informandoli, come farebbero le loro controparti in Forze Armate ben più serie?
    Abbiate una ridente giornata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *