FORZE ARMATE. DIRITTI DEL PERSONALE MILITARE. QUANDO SI SENTONO MUOVERE I GENERALI VUOL DIRE CHE CI STANNO FREGANDO! Facciamo attenzione.

Roma, 2 set 2019 – NON C’E’ DUBBIO CHE PER LA DIRIGENZA MILITARE E ALTI VERTICI DELLA DIFESA E’ MEGLIO UN MINISTRO ACCOMODANTE CHE UN MINISTRO AUTOREVOLE, EQUIDISTANTE TRA VERTICI E PERSONALE AMMINISTRATO E SUBORDINATO. Ecco che il “lancio” delle pietre parte da fuori del palazzo, da chi sta in pensione, (perche’ chi e’ in servizio non si espone, non parla, non esterna) ma che e’ ancora attivo e influente. Si lanciano messaggi a chi deve capire, a chi avra’ il potere di scegliere un ministro, anziche’ un altro. Uno degli attacchi piu’ pericolosi e colossali e’ l’attacco verso i diritti sindacali, che arriva da pi’ fronti, sulle nascenti associazioni dei militari con poteri sindacali veri. E’ una strada obbligata comunque, perche’ al di la di chi governera’, il sindacato ormai per i militari e’ gia’ una realta’, sancito da una recente sentenza della corte costituzionale, e gia’ messo in atto dall’attuale Ministro della Difesa Trenta, autorizzando circa 20 nuove associazioni sindacali delle forze armate e forze di polizia ad ordinamento militare. In definitiva si sta cercando di smontare tutto cio’ che di buono sul sindacato ha fatto fino ad ora la Trenta. Sperando in un nuovo ministro piu’ sbilanciato all’ascolto dei generali, dei poteri forti, di coloro che non vogliono mettersi a trattare con i sindacalisti in divisa.

La chiave di lettura e’ il seguente articolo che vi proponiamo; una intervista all’ex Gen. TRICARICO.

TITOLO: Tricarico non gradisce la Trenta al Governo e auspica disinnesco sindacati militari

(di Andrea Pinto su prpchannel.com). Il generale Leonardo #Tricarico, già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare nel lontano 2006, è stato intervistato da Formiche.net sull’attuale crisi politica alla luce della nomina del nuovo ministro della Difesa. Il Generale in pensione, da quello che è emerso dall’intervista,  non sembra aver apprezzato l’operato dell’attuale ministro della Difesa, Elisabetta #Trenta. L’ex capo dell’Arma Azzurra non ha gradito la posizione del ministro su alcuni programmi industriali, l’F-35 in primis, ma anche l’indirizzo “dual use” dato al Comparto e la spinta propulsiva voluta dalla Trenta al processo della sindacalizzazione di militari, anche in assenza di una Legge che ne disciplini materie e contenuti.

Si ricorda che il ministro della Difesa, in ossequio alla  sentenza 120/2018 della Corte Costituzionale, con un decreto ministeriale ha autorizzato “motu proprio” la nascita delle prime Associazioni di Militari con carattere sindacale. Le stesse hanno da subito iniziato ad operare, favorendo le iscrizioni dei militari che sono state fino ad oggi numerosissime. “Chiaro segnale di insofferenza del personale, non solo degli “scontenti”, verso la rivendicazione dei propri diritti e che dovrebbe essere preso in seria considerazione dai vertici e mai come ora sottovalutato ” ci riferisce Sinibaldo Buono, il presidente del Sim Aeronautica raggiunto telefonicamente dalla redazione.

Il Gabinetto del ministro ha diramato ulteriori circolari per fornire indirizzi e competenze nonché sollecitare gli Stati Maggiori per favorire la meccanizzazione delle quote associative tramite la piattaforma stipendiale del Mef- NoiPA. Nel frattempo tutte le Associazioni Sindacali neo costituite sono state, anche, audite presso la IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati per fornire al legislatore correttivi ed affinamenti alla proposta di Legge “Corda”, tutt’ora in esame.

Riguardo le dichiarazioni del generale Tricarico, non  è mancata la reazione delle associazioni sindacali più rappresentative. Il SIM Aeronautica unitamente al Sindacato interforze lavoratori militari, al SIM Marina al NSC Nuovo Sindacato Carabinieri (nato dai sindacalisti che hanno lasciato il SIM Carabinieri non condividendo la linea “morbida” di quest’ultimo e che vedono l’esperto di diritto militare Giorgio Carta tra le prime file), al SIM Guardia Costiera e a Libera Rappresentanza Militare, che in una nota congiunta hanno così commentato:

“Le estemporanee dichiarazioni, rilasciate in data 29 agosto 2019 dal Generale Leonardo Tricarico in un’intervista a “formiche.net”, hanno generato un articolo dal titolo “L’importanza di scegliere (bene) il Ministro della Difesa”.
Le scriventi OO. SS. intendono stigmatizzare la parte nella quale l’ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica (?!) parla della necessità di “disinnescare la larga aspettativa creatasi attorno all’attività sindacale” e dove critica, peraltro, l’autorizzazione alle associazioni sindacali, fatta dalla Trenta, in assenza della legge che disciplini queste ultime e arrogandosi il diritto di entrare nel merito delle materie da trattare a livello sindacale, prerogativa che spetta solo al Parlamento.
Nel segnalare che, invero, il suddetto alto ufficiale in pensione, non è solo in questo ripetuto attacco ai diritti sindacali che perdura da mesi (vds Bertolini, Camporini & Co), lo si invita a leggere attentamente la sentenza 120/ 2018 della Alta Corte. Comprendiamo, tuttavia, molto bene gli interessi che lo hanno portato ad esprimere la necessità di sterilizzare le aspettative nate intorno ai diritti sindacali.
I poteri forti che ruotano attorno alla Difesa e gli interessi discendenti sono messi a rischio se chi li gestisce, da domani, fosse costretto a confrontarsi con chi fino ad ora è stato senza parola.
LE SENTENZE SI RISPETTANO E SI APPLICANO E BENE HA FATTO IL MINISTRO DIFESA TRENTA AD AUTORIZZARE I SINDACATI COME PREVISTO DALLA SENTENZA.”

(prpchannel.com)

 

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