
Roma, 13 lug 2021 – Al termine del primo della due giorni promosso e organizzato da Assodipro e ben 18 sigle sindacali militari, il convegno sui diritti dei militari italiani non tradisce le aspettative.
Ricca giornata di interventi e confronto serrato su ciò che sta per essere deciso “o non deciso” sul fronte dei diritti sindacali del personale militare, Carabinieri e Guardia di finanza compresi.
In un momento storico dove esplode il confronto sui sacrosanti diritti della persona (si veda il Ddl Zan) quella stessa opinione pubblica sembra ignorare o sembra si voglia volutamente tenere all’oscuro su ciò che sta succedendo ai propri militari ed ai loro sacrosanti diritti.
Rivendicati da oltre 70 anni ed in procinto di essere “rimandati” ancora una volta, sono il tema centrale dell’evento organizzato a Roma.
L’atteggiamento collaborativo ed aperto al dialogo delle sigle sindacali unite nell’organizzazione degli stati generali non tragga in inganno, precisa Marco Votano Segretario Generale del primo Sindacato dell’Esercito Italiano Libera Rappresentanza dei Militari.
I diritti dei militari e dei loro familiari, prosegue Votano, non sono moneta di scambio ne tanto meno diritti di cittadini di serie B e se sarà necessario si scenderà in piazza a manifestare tutto il nostro sdegno come già avvenuto l’ottobre scorso in Montecitorio.
Non può essere tollerato, silente, conclude la nota, un’atteggimento retrogrado ed ottocentesco al solo scopo di comprimere quei diritti sindacali già da anni presenti in quasi tutti gli “eserciti” europei e portatori, come nel domestico caso della nostra Polizia di Stato, di vera e propria innovazione in termini di trasparenza democraticità e funzionalità.